Novembre 2016. I media classici, tv in testa, gridano a un cambiamento delle persone, che, forse, sotto sotto, è diverso dai luoghi comuni ai quali siamo abituati.
Questo grafico di Demos, spiega altre cose e ragiona in modo differente.
Le parole, come diceva Nanni Moretti, sono importanti e infatti spiegano che molte persone guardano in modo diverso al futuro, nonostante la crisi economica che si approfondisce, la crisi dei partiti e il qualunquismo di massa, i consumi che si atomizzano e percorrono nuovi canali.
Vediamone alcune.
Beni comuni e riferimenti senza tempo
È un’area di estremo interesse, come si capisce subito. Spicca Papa Francesco, ormai da alcuni anni, per la sua opera incessante di predicare con le parole giuste. Ma anche la famiglia. E poi meritocrazia, legalità, combattere l’evasione fiscale, la disoccupazione, ridurre le diseguaglianze, il bene comune. Fuori dai luoghi comueni, non è vero?
Futuro globale sostenibile
Due soli voci: internet e ambiente-energie rinnovabili. Due sole parole ma con un universo alle spalle, tutto da configurare e seguire.
Social&sharing
Anche queste parole hanno un mondo importante di riferimento. Segnaliamo anche Sobrietà nei consumi, nello stesso plesso valoriale e Crescita economica.
Processo democratico
Forse non va proprio di moda, ma riforma della costituzione (sperem) e integrare gli immigrati sono molto vicine fra loro; un po’ più lontano Leader forte, ma vicino alle parole del futuro. Nello stesso plesso valoriale Stato e le fonti di informazione e l’Euro. Interessate la posizione della Radio, molto all’interno del quadrante IN.
Tempo perduto
Ci sono tutti i partiti e gli attori politici attuali, Berlusconi è la punta massima.
Da una parte questo spezzone di ricerca di Demos è una fotografia dell’attuale, che conosciamo fin troppo bene, dall’altra è una finestra sul futuro per chi ha voglia il mattino con il caffelatte di pensare positivo e di guardare all’evoluzione della società con ottimismo e trarre spunti di riflessione e di lavoro. Oltre i luoghi comuni e le rappresentazioni da brivido che i media ci propinano lentamente e tutto il santo giorno.
Fonte: Coop-Demos