Settembre 2016. Altroconsumo ha rilasciato la consueta ricerca sulla convenienza nei supermercati, negli ipermercati e nei discount della gdo in Italia. Consueta è una forzatura perché in realtà ha cambiato i parametri di ricerca rispetto allo scorso anno. Abbiamo già criticato altre volte risultati e metodologie del giornale in esame. E purtroppo dobbiamo farlo anche adesso.
La classifica
Cominciamo dai risultati:
Supermercato più conveniente d’Italia: Esselunga e Ipersimply,
Marche del distributore più convenienti d’Italia: U2 e Conad ipermercato,
Discount più conveniente d’Italia: Eurospin.
Così recita la classifica.
La metodologia
– quest’anno il paniere chiamato fino allo scorso anno “Marche” è diventato “Spesa con tutti i prodotti”. La differenza consiste nel fatto che nel paniere misto venivano considerati solo prodotti di brand industriali, mentre “Spesa con tutti i prodotti” prevede un mix di prodotti e di brand dell’industria e I prodotti che costano meno. Ne consegue che la nuova classifica è stilata sull’analisi dei prezzi di una quantità molto più ampia di prodotti.
– la maggiore ampiezza del campione di prodotti, ha originato, probbilmente, la necessità di avere dati che avessero una maggiore consistenza statistica.
– al fine di garantire un indice finale affidabile, sono stati introdotti solo per questa classifica, “Spesa con tutti i prodotti”, due nuovi parametri secondo i quali sono state selezionate le insegne da inserire:
1. numero di punti vendita
2. copertura territoriale su territorio nazionale
Il risultato
Il risultato è imbarazzante proprio per gli ultimi parametri nuovi, appena descritti: vincono Esselunga e Ipersimply che non hanno copertura nazionale, come la business community sa bene. Nei marchi del distributore vince U2-Unes, che, curiosamente non compare nella classifica “Spesa con tutti i prodotti”. Perchè?
La classifica quest’anno fornisce dati molto diversi dalle ricerche come Nielsen e IRi. O sbagliano Nielsen e IRi o sbaglia Altroconsumo. Ormai gli assortimenti e i prezzi sono diversi da quartiere a quartiere, da città a città e fare le medie nazionali è un pò come fare la classifica dei polli, giusto per dare una medaglietta a questo o a quello.
La nuova dizione “Spesa con tutti i prodotti” a giudizio di RetailWatch:
. premia in questo modo chi fa più promozioni e quindi chi ha il prezzo meno trasparente, e questo è grave che non venga evidenziato da un’associazione di consumatori,
. U2, che fa Everydaylowprice, addirittura nella classifica “Spesa con tutti i prodotti” non compare: forse converrebbe che il direttore della ricerca di Altroconsumo facesse una ricerca approfondita sull’Edlp e sulla necessità che la pressione promozionale diminuisca, affinchè i prezzi siano resi effettivamente trasparenti e indichi ai suoi lettori che proprio l’Edlp è la strada del vero prezzo basso.
Questo tipo di classifiche oltre a non tenere in debito conto (almeno come confronto) i dati Nielsen e IRi, servono a poco se non partono da uno studio approfondito di chi fa che cosa. Dimenticarsi U2 nella “Spesa con tutti i prodotti”, che ha grosso modo, la stessa copertura di Esselunga, sembra una dimenticanza voluta. Possibile?
Da non credere ! A servizio del consumatore?? Dall’articolo letto ho qualche anzi tanti dubbi. Poveri consumatori ancora una volta ingannati e calpestati….
Mi sorge il dubbio che “l’indipendenza” di questa testata sia stata rottamata. Se cosi fosse sarebbe un peccato.