IRi: quanto costa la Brexit all’Italia
Giugno 2016. IRI, leader mondiale nelle informazioni di mercato per il Largo Consumo, il Retail e lo Shopper, ha elaborato le previsioni sul potenziale impatto della Brexit sui mercati dei beni di Largo Consumo in Italia.
Le analisi di IRI stimano in circa 380 milioni di Euro quello che potrebbe trasformarsi in una perdita in termini di vendite per prodotti di consumo quotidiano nel 2016 a causa dell’effetto boomerang sulla fiducia dei consumatori italiani.
I mercati corrono infatti il serio rischio che le famiglie adottino un atteggiamento di consumo più stringente riducendo praticamente a 0 le prospettive di crescita degli acquisti nell’anno corrente. I timori sulla solidità dei propri risparmi e le incognite sulla tenuta dell’economia saranno i principali fattori che causeranno nell’immediato un deterioramento del sistema di aspettative del consumatore nazionale.
Nel lungo periodo è prematuro azzardare delle previsioni, ma i tempi lunghi necessari per la ratificazione del “divorzio” alimentano la probabilità che lo stato di incertezza sociale ed economica si trascini a lungo.
“La filiera del largo consumo rischia di vanificare in pochi mesi tutti i progressi conseguiti l’anno scorso dopo aver reagito ad un prolungato periodo di profonda crisi della domanda” spiega Angelo Massaro Amministratore Delegato di IRI in italia.
Secondo le stime di IRI saranno soprattutto i comparti alimentari a vedere erodere la domanda rispetto alle aspettative di inizio anno. L’alimentare pagherà infatti il prezzo più alto contribuendo per l’87% all’ammanco di vendite atteso. Del resto la tavola in Italia è una cartina di tornasole dell’umore delle famiglie ed è proprio su questo piano che si scaricheranno maggiormente le tensioni.
Note: Le previsioni IRI sono aggiornate al 27 Giugno 2016 e sono realizzate considerando il Totale Largo Consumo Confezionato in Italia nei seguenti canali di vendita: Ipermercati + Supermercati + Libero Servizio Piccolo + Drugstore + Discount