Luglio 2016. Oggi parliamo delle linee di prodotti “locali”: Il Viaggiatore Goloso, con il suo pesto ligure e Giovanni Rana. E come sempre, ricordiamo che il confronto è tra il linguaggio di marca, non il prodotto. Bene. Giovanni Rana rassicura sulla qualità e la freschezza degli ingredienti. Sottolinea il gusto, grazie alla carica cromatica e alla dominanza degli ingredienti. Ed è una scelta giusta perché il prodotto va a completamento di una gamma che ha il suo cuore nella pasta, nell’esperienza di gusto del primo piatto italiano. La confezione è quindi disegnata per comunicare ai suoi consumatori che sì, i prodotti Rana sono industriali ma fatti a regola d’arte, con gli ingredienti più freschi per un gusto di qualità.
Una sorta di Eataly ma più accessibile
Il Viaggiatore Goloso ha invece la forza del prodotto locale: affascina per la sua artigianalità, la sua autenticità. Tutta la linea di prodotti si posiziona come una sorta di Eataly ma più accessibile. Il consumatore si immagina che l’insegna abbia selezionato produttori locali e li abbia consorziati sotto la sua etichetta e quindi il pesto sia davvero di Genova. Non solo la ricetta, ma la produzione. E il linguaggio scelto ne è una conferma, perchè semplice, tradizionale, quasi antico. In questo caso, la marca commerciale può trasformare la sua presenza territoriale e il suo ruolo di selezionatore di quanto arriva a scaffale in un vantaggio competitivo forte. Non essendo un produttore, diventa un credibilissimo selezionatore di piccoli artigiani locali, in grado quindi di confezionare prodotti davvero speciali. Più speciali – parliamo sempre di percepito – della marca industriale che diventa paradossalmente più quotidiana della marca commerciale.
Silvia Barbieri