Lugli-UnivParma: etichette nutrizionali e riduzione pressione promo

Data:

Lugli-UnivParma: etichette nutrizionali e riduzione pressione promo

Aprile 2016. Gianpiero Lugli, ordinario di marketing all’Università di Parma ha appena pubblicato “Cibo, salute e business”, Egea, 25 euro. La sua tesi è semplice: si può riformare la categoria dei prodotti a scaffale, comunicando in modo diverso. E quindi, nel medio periodo si può ridurre la pressione promozionale.
 




La riforma dello scaffale
L’istituto universitario di Lugli sta collaborando con Coop Liguria (e forse con qualche altro distributore: ndr) alla riforma dello scaffale con un nuovo tipo di comunicazione. Lo scaffale può essere organizzato verticalmente
Lugli ha lavorato da alcuni anni alle nuove etichette nutrizionali:
. una a stelle (come le stelle degli hotel o degli chef alto di gamma, quindi un linguaggio già entrato nel linguaggio delle persone),
. una a silhouette, con 2 codici colore, il rosso per le persone grasse, il verde per quelle magre.
 
Il sistema italiano dell’IDM e della GDO come tutti sanno è in ritardo sulle etichette nutrizionali, mentre all’estero, soprattutto in Gran Bretagna, alcune aziende sono più avanti. Tesco le ha adottate, non senza polemiche, ma anche Carrefour e Metro, ne hanno fatto uso.
 
I risultati della sperimentazione saranno presentati l’11 maggio in un apposito convegno a Cibus
 



La riduzione della pressione promozionale
Lo scorso anno in Gran Bretagna Tesco, Sainsbury, Asda, preoccupati dell’avanzata di Aldi e Lidl hanno lanciato l’inziativa Price Match Guarantee, cioè hanno assicurato i prezzi più bassi su piazza per limitare il passaggio di clienti dal supermercato al discount. L’iniziativa non ha avuto successo, soprattutto in Asda, che ha perso egualmente quote di mercato rispetto ai discounter.
 
Partendo da questa esperienza RetailWatch ha voluto indagare il parere di Lugli su come ridurre la pressione promozionale senza perdere vendite (o quasi). Bisogna evitare l’eccesso di scelta (è anche il titolo di un suo libro uscito qualche anno fa, sempre di estrema attualità) e ridimensionare gradualmente, quindi, l’assortimento per facilitare la scelta del consumatore, con un impiego di minor tempo per fare la spesa, anche ricorrendo all’uso di nuove tecnologie. Lugli ricorda che il discount oltre ad offrire convenienza, che si può trovare anche nell’ipermercato o nel supermercato, è ormai un punto di vendita, comodo e dove si può fare la spesa velocemente.
 
Il retailer poi deve migliorare la sua efficacia, a cominciare dal volantino. Deve agire sulla rilevanza della promozione e evitare che nel volantino e nella sua comunicazione ci siano prodotti che al consumatore interessano poco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.