TIM il nuovo logo colpisce ma non troppo
Telecom Italia ha lanciato mercoledi 13 gennaio il nuovo logo che fonde Tim e Telecom in una sola identità dal punto di vista grafico e commerciale.
Il logo è stato presentato dall’AD Marco Patuano in presenza di Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web e Fabio Fazio, entrambi testimonial TV del rebranding.
(Molto curati e piacevoli i nuovi spot in onda in questi giorni di campagna)
Il logo di una company del peso di Telecom (uno dei big spender della pubblicità) diventerà una visione abituale in Italia. Assumerà connotati di notorietà elevetissimi. È quindi questo il momento per esprimere una piccola valutazione sul lavoro di rebranding eseguito da Interbrand.
Uniamoci al Web-coro e commentiamo …
Se accostato al vecchio logo, il nuovo si presenta semplificato. Perde le ondine di origine SIP, e perde anche la figura geometrica (biscotto) nella quel era inscritto a favore di un campo blu di fondo di forma indefinita.
Il vecchio logo TIM
Il logo (la parte grafica) è formato da tre segmenti rossi paralleli orizzontali. Il primo in alto continuo i due sotto interrotti. Ha suscitato in rete molti commenti a causa della sua perfetta coincidenza con uno dei trigrammi cinesi del Bagua – più precisamente quello che significa “montagna”. I trigrammi sono elementi grafici composti da linee continue (polarità positiva Yang) e spezzate (polarità negativa Yin). I trigrammi che compongono il Bagua sono otto e possono, secondo la tradizione cinese, essere combinati tra loro dando origine a sessantaquattro gruppi di sei linee che danno vita a tutte le possibili condizioni della vita umana e costituiscono le basi del libro dell’oracolo. Dobbiamo pensare che si tratti di una coincidenza. Per quale motivo una società italiana dovrebbe utilizzare un trigramma della millenaria tradizione cinese che oltretutto non riporta alla mente velocità e innovazione ma pausa e riflessione? Escluderemmo anche l’ipotesi che si tratti di una “T” negativa che interrompe i tre segmenti orizzontali di colore rosso come qualcuno ha suggerito, perché i marchi che utilizzano questa tecnica grafica – cioè di formare con i vuoti lettere o simboli – sono efficaci solo se il disegno è perfetto (in questo caso la T avrebbe un tratto orizzontale in più …).
Il segno quindi deve essere visto solo come la revisione grafica delle ondine SIP e forse come unione di due anime (Tim e Telecom) come suggerisce la versione del logo in movimento che vi vede nello spot.
il trigramma “montagna”
Il Bagua
Completano il nuovo marchio le tre lettere TIM, cha hanno subito una leggera revisione che ne ha ammorbidito gli spigoli e che hanno perso l’inclinazione verso destra.
Nessun intervento sui colori, che sono un elemento fondamentale dell’identità: blu bianco e rosso.
E alla fine valutiamo …
Il processo di restyling di un logo passa spesso per la sua semplificazione grafica. Google ad esempio ha tolto le grazie, rendendolo di fatto più semplice e moderno. I loghi più famosi del mondo hanno un logotipo (inteso come elemento grafico) così forte da poter funzionare anche da solo (senza la parte descrittiva in caratteri) e a perdere l’emento del colore. L’esempio più forte è la mela di Apple (sempre lei, che sia nera o bianca), o il baffo di nike (che è di tutti i colori e di nessuno).
È riuscito il rebranding?
La “T-montagna” di TIM, pensata in ogni caso per vivere insieme alle tre lettere in bianco, sembra essere un pò meno originale rispetto agli esempi citati. Accoppia inoltre due colori – rosso e blu – che, a contatto diretto tra loro, tendono a sfocarsi (specie a video)
Il nuovo logo è meno caratterizzato del precedente. Perde alcuni dei suoi elementi identitari (le famose ondine) ma anche la forma nella quale era inscritto. Il lavoro di modernizzazione lo ha liberato da quei vincoli grafici, ma lo ha “fermato”, facendogli perdere dinamismo.
Evoca il razionalismo architettonico, fatto di forme semplici angoli retti e nessun elemento decorativo. Fatica un po’ a proiettarsi nel futuro come dovrebbe rappresentando un big delle TLC.
Molto dipenderà dal suo utilizzo sui mille supporti nei quali lo vedremo riprodotto, che potranno forse renderlo un po’ più vivace. In un paese di designer e creativi, ci saremmo aspettati un passo avanti e più innovazione.
Non ci convince per adesso.
Che ne pensate?
Voto 2