Gennaio 2016. In occasione della presentazione del libro di Vincenzo Tassinari, past president di Coop Italia, Marco Pedroni, nuovo ad di Coop Italia ha tracciato il nuovo volto delle Cooperative di consumo.
È partito dall’11 novembre 1989, anno della caduta del Muro di Berlino, che ha segnato in Europa ma non solo uno spartiacque e ha prodotto un nuovo modo di fare economia e commercio, ma anche di analizzare la società e i consumi.
Da quell’anno, gradualmente le Coop si sono affrancate dalla filosofia e dall’ideologia della sinistra italiana. I dirigenti hanno abbandonato, gradualmente, una visione ormai superata per adottarne una squisitamente di stampo mercatistico.
Al centro dell’attività hanno messo il socio, cioè il consumatore-cittadino che condivide i valori e il posizionamento, materiale e immateriale, delle cooperative fra consumatori.
Pedroni rivendica questo passaggio e rigetta la sigla di cooperative di sinistra o, peggio, comuniste, che ancora affiora nella business community e nella politica e rivendita con orgoglio la nuova visione e il nuovo indirizzo economico intrapreso.
Il problema è farlo capire a chi, ancor oggi, vive la divisione il lavoro commerciale per blocchi, sinistra solidaristica da una parte, destra di mercato dall’altra. Pedroni dice che una simile divisione è manichea, fuorviante e storicamente sbagliata, nell’analisi e nella prassi.