Eataly Monaco: fra sostenibilità, risto e market

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Eataly Monaco: fra sostenibilità, risto e market

Dicembre 2015. Eataly apre a Monaco di Baviera (Germania) il primo negozio europeo fuori dall’Italia, in una location in grado di esaltare il posizionamento di Eataly: lo storico mercato ottocentesco di Schrannenhalle, importante luogo di commercio e di cultura posizionato nel cuore della città. Negli ultimi tempi aveva ospitato attività che per ben tre volte sono andate in fallimento, tanto da attirarsi il nomignolo di ‘mercato della sfiga’. ‘E noi lo trasformeremo nel mercato della felicità e della fortuna’ dice sornione Oscar Farinetti, all’inaugurazione.
 
Un Eataly in chiave tedesca: il negozio è dedicato alla mobilità sostenibile, nella città che conta il più alto numero di biciclette per numero di abitanti.
 

 
All’ingresso il colpo d’occhio nella bellissima struttura è duplice: in basso il laboratorio a vista con gli sfoglini che preparano la pasta fresca e i tortellini; in alto una bellissima bicicletta Bianchi, brand italiano famoso nel mondo che per la prima volta entra in partnership con Eataly e occupa un ampio spazio sia di esposizione che di officina. Bianchi tra l’altro ha appena progettato le bici che saranno usate nel Fico di Bologna, il nuovo grande concept che aprirà fra circa un anno e in cui ci si sposterà solo a piedi o in bici.
 


 
I 4.600 mq sono disposti su 2 piani e 2 mezzanini e il rapporto fra mercato e ristorazione segue il modello estero, con maggiore spazio alla ristorazione, che dal 30% medio dell’Italia qui si prevede intorno al 50%, e forse anche di più, perché la location immersa in un mercato già molto frequentato ha indotto Eataly ad essere molto selettivo sui freschi, riuscendo però a esprimere un’offerta interessante in termini di qualità –prezzo, soprattutto nelle carni. 16 sono i luoghi di ristoro tra ristorantini, ristorante gourmet e corner tematici. L’assortimento conta su una selezione di 10.000 prodotti, per lo più italiani (e qui la logistica è facilitata dalla vicinanza di Monaco con l’Italia), con un’incidenza di referenze tedesche del 10% nel grocery e del 20% nei freschi. Grandi spazi per la pasta: oltre 100 metri di lineare per quella secca, con un focus sulla pasta ‘di casa’ Afeltra (l’azienda di Gragnano di proprietà) e sulla didattica a scaffale, con le indicazioni delle regioni di provenienza.
 

 
Didattica e spazi molto sviluppati anche negli oli. 9 i laboratori di produzione a vista (Mozzarella Show, Panetteria, Pasta fresca, Pasticceria, Produzione del gelato e delle creme di cioccolato, Rosticceria e Gastronomia, la Macelleria e il laboratorio dei Salumi e Formaggi). 2 gli spazi didattici, dedicati a Vino & Birre e Caffè e 1 spazio eventi La Terrazza a disposizione di privati e aziende.
 

 
Presenti i partner storici: doppio spazio per Venchi su due piani, Nutella, Illy e Vergnano per il caffè, Valcucine con un ricco programma di corsi e didattica dedicati. Rossopomodoro offre un bell’impatto dall’ingresso, e certamente attirerà l’attenzione dei tedeschi la pizza al cartoccio avvolta in un (finto) foglio di giornale, che arricchisce di neorealismo i sapori di un prodotto a lievitazione naturale, enfatizzata da un counter che indica il tempo di lievitazione degli impasti.
 


 
Novità dedicata al contesto locale: il corner Insalatiera, per le insalate personalizzabili con un’ampia scelta di ingredienti. Una scelta opportuna per una modalità di acquisto e di consumo molto radicata nelle abitudini bavaresi.
 

Interessante la scelta del partner, che indica un’accelerazione nelle strategie di espansione che porteranno alla quotazione in borsa guidata dal nuovo amministratore delegato Andrea Guerra: Signa, società austriaca di real estate e supporto alle retail operations, che garantirà un rapido sviluppo anche in Austria e Svizzera tedesca. Oltre che naturalmente in Germania, avendo oltretutto acquisito nel 2013 il gruppo Kadewe, con i suoi 3 grandi magazzini a Berlino, Amburgo e Monaco (location diversa dal negozio Eataly aperto). Risultati attesi? Oscar da inguaribile ottimista sfida i budget dei suoi manager (20 milioni) e ritiene che i 30 milioni siano un traguardo realizzabile.

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