NPD: cresce ancora l’out-of-home
Dicembre 2015. Uno dei grandi trend degli anni novanta e dei primi anni duemila è rappresentato dalla crescita dei pasti fuori casa all’interno della struttura dei consumi delle famiglie italiane. La tendenza deriva in parte dall’effetto dell’aumento del reddito pro capite delle famiglie e in parte dalla femminilizzazione del nostro mercato del lavoro, che ha guidato il cambiamento delle abitudini, fra cui la minore frequenza del consumo del pasto in casa per le generazioni più giovani.
In Italia i pasti fuori casa incidono per oltre il 7 per cento sulla spesa delle famiglie, un peso superiore rispetto a quello che si riscontra in Germania e in Francia, ma inferiore a quanto si osserva nel Regno Unito e soprattutto in Spagna. Sull’incidenza dei pasti fuori casa pesano fattori legati al reddito e alla struttura produttiva (si pensi ai livelli di spesa per pasti fuori casa nella città di Londra) oltre all’incidenza del turismo sui consumi interni.
Con l’arrivo della crisi la tendenza all’aumento di questa voce dei consumi ha registrato una frenata, pur senza evidenziare, diversamente da altre voci di spesa, una vera e propria caduta. I conti nazionali dell’Istat mostrano difatti che dal 2006 i consumi dei cosiddetti “servizi di ristorazione” sono rimasti più o meno stabili, probabilmente avvantaggiati dall’andamento positivo degli arrivi di turisti in Italia. In altre parole, la contrazione della spesa legata all’alimentazione si è concentrata sulla voce dei consumi domestici, ma non ha intaccato con altrettanta decisione la dimensione del fuori casa.
Con l’affermarsi dei primi segnali di ripresa, è possibile che i pasti fuori casa siano fra le voci destinate a beneficiare in misura maggiore del migliorato clima congiunturale. Le prime informazioni sul 2015 sono al proposito incoraggianti.
Gli italiani riscoprono il piacere di mangiare fuori casa: la crescita del mercato della ristorazione è certamente una delle buone notizie di questo 2015 e segna un importante cambio di passo rispetto al recente passato.
Le occasioni di convivialità alimentare erano state le voci di spesa sacrificate per prime dalle famiglie.
Quella registrata nel 2015 è la prima variazione di segno positivo dal 2011 per il settore del fuori casa: dopo anni di rinunce, le famiglie sono tornate a concedersi qualche occasione di svago ed il consumo alimentare ha assunto nuovamente la sua veste più prettamente edonistica. Moderazione e prudenza non mancano, ma resta il senso di una inversione di marcia: nei primi quattro mesi dell’anno si documenta un incremento dello 0,3% per il numero di visite a bar, pizzerie e ristoranti e dello 0,2% per il valore della spesa rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
Secondo l’indagine NPD, le famiglie in Italia generano il 19% del valore complessivo della ristorazione commerciale. La presenza delle famiglie cresce nel 2015 soprattutto nei locali a servizio completo come ristoranti e pizzerie (+2,4%) ma anche in quelli a servizio veloce come i bar (+1,7%).