Cibo estero: prezzo, scala prezzi. Valgono 2,1 mld

Data:


Cibo estero: prezzo, scala prezzi. Valgono 2,1 mld

Novembre 2015. Nell’ortofrutta la tendenza di un assortimento con prodotti provenienti dall’estero è talmente evidente che la tesi del Rapporto sui consumi 2015 di Coop, redatto da Ancc-Coop con Nielsen e Ref Ricerche sembra quasi banale. In realtà i prodotti che arrivano dall’estero valgono 2,1 mld di euro, il 3% del fatturato della gdo nazionale e riguarda ormai diverse categorie di prodotti.
 
Il cibo italiano è da sempre sinonimo di alta qualità: merito della genuinità delle materie prime, dell’esperienza di coltivatori e allevatori, della integrità dei sapori, del rispetto delle tradizioni, dell’impegno dei distributori.
Eppure presso i banchi e gli scaffali di supermercati ed ipermercati i consumatori beneficiano di una scelta sempre più ampia di prodotti di origine estera.
 
Frutta e verdura ma anche altro
Le referenze in assortimento per le quali è possibile operare una chiara distinzione di origine valgono complessivamente 2,1 miliardi di euro l’anno, il 3% del giro d’affari della Gdo. Si tratta in prevalenza di frutta e verdura fresche, formaggi e vino, prodotti per i quali l’origine è un elemento di identificazione apprezzato dal consumatore.
Il 2015 mostra buone performance per tutti i prodotti ad “origine certificata”: in volume si osserva un incremento pari allo 0,8% per i prodotti italiani e del 12,6% per quelli stranieri, anche se in termini di fatturato ad essere premiati sono proprio questi ultimi (+13,4%), complice una crescita del costo della spesa di quasi un punto percentuale.
 
Prezzi inferiori del 5%
Scorrendo il dettaglio delle voci, gli incrementi più pronunciati si registrano per ortaggi e vini di origine italiana, frutta e formaggi per quelli di origine straniera.
Nel complesso, le merceologie non italiane risultano anche mediamente più convenienti. Prendendo a riferimento la frutta e la verdura, generi freschi che a parità di varietà sono più facilmente confrontabili, la differenza media di prezzo in ragione della diversa origine arriva fino al 5%. Una polarizzazione del mercato coerente con la specializzazione dell’offerta italiana in prodotti di qualità e di fascia di prezzo più elevato e con la speculare crescita dei prodotti di origine estera nelle fasce di prezzo inferiori.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

Torta pasqualina Coop banco gastronomia: il test di RetailWatch

In previsione di Pasqua abbiamo testato la torta pasqualina Coop della linea Gusto Qui. L'acquisto è stato fatto presso il punto vendita di Varese Casbeno, in data 10 aprile 2025. Abbiamo analizzato confezione, prezzo, etichetta, sapore e aspetto.

Le scommesse di Sole365: Centro Commerciale Campania

Sole365 (Gruppo Megamark) cresce in Campania anche aprendo negozi in location dove altri hanno fallito. L'azienda che ha fatto dell' Every Day Low Price la propria carta vincente è in grado di trasformare i rischi in opportunità?

Walmart punta sull’IA per ottimizzare gli approvvigionamenti

Walmart è un gigante del commercio che fattura oltre 680 miliardi di dollari. Su quali soluzioni di I.A. punta per mantenere la propria posizione di leadership? La risposta viene dall'India e si chiama "Cropin".

MDD Wars, uovo di cioccolato al latte con nocciole intere: MD vs Conad

Effettuiamo un confronto tra due uova di Pasqua MDD: la variante di cioccolato al latte con nocciole intere di MD linea Lettere dall'Italia e di Conad linea Sapori & Idee. Il test comprende come sempre la valutazione di prezzo, etichetta, aspetto e sapore: entrambe ottengono lo stesso punteggio ma ciascuna con il proprio punto di forza.