Il consumatore vuole qualità e prodotti italiani?

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Il consumatore vuole qualità e prodotti italiani?

Maggio 2015. Una recente ricerca condotta da Added Value per Centromarca e il settimanale Oggi, permette di riportare al centro dell’attenzione della business community alcuni parametri di scelta del consumatore che altre ricerche di mercato sottovalutano. “Per il settore food, dicono i ricercatori di Added Value, risulta tratto fondamentale che la marca assicuri qualità e sicurezza globale, sia delle materie prime sia dei prodotti finiti, che la produzione sia localizzata in Italia, che i prodotti valorizzino la sua esperienza e siano fedeli alla sua tradizione. In merito alla cura della persona e alla cura della casa, emerge grande attenzione alle tematiche ecologiche, come le materie riciclabili, la sostenibilità e il ridotto impatto ambientale, senza dimenticare il mantenimento di elevati standard di qualità”.
 

 
In realtà leggendo con attenzione le tavole a corredo della ricerca emerge un quadro di ritorno a valori che sembravano assopiti da fast fashion e fats food e da una pressione promozionale folle.  L’attenzione al rapporto qualità prezzo (e non solo al prezzo o soltanto alle promozioni) come l’attenzione alla qualità dei prodotti riporta al centro dell’attenzione il prodotto con il suo contenuto e la sua funzione d’uso. Del resto anche se compra nell’on line il 29% dei rispondenti dicono di voler toccare il prodotto.
 

 
Nella batteria di domande sulle caratteristiche di prodotto si trovano altri elementi di approfondimento che portano allo stesso giudizio. Il consumatore si esprime con sicurezza per prodotti sicuri, con materie prime certificate, che non abdichi agli standar di qualità e sappia selezionare le materie prime.
 

 
Nella batteria di domande sulla reputazione dei brand e delle imprese che li rappresentano al primo posto troviamo la realizzazione dei prodotti in Italia. È più di un desiderio, probabilmente molte filiere sono saltate o dimezzate ma il consumatore spera (crede) che molte industrie possano realizzare la produzione in Italia.
Nei mesi di marzo e aprile un sondaggio (di RetailWatch) e una raccolta di firme (Ioleggol’etichetta) avevano chiesto a gran voce (e molti retailer hanno snobbato queste richieste) di indicare il luogo di produzione dei prodotti in etichetta. Il governo ha promesso più volte una soluzione a questo quesito. Come si vede dalle risposte di questa ricerca il consumatore sembra davvero essere più avanti di imprese e di politici. Questo valore viene poi interrelate all’impatto ambientale e alla eticità del modo di produrre e di vendere.
 
Alla fine della lettura di questi dati la domanda che sorge spotanea è: il consumatore è più avanti delle imprese e del nostro sistema politico?
 
La risposta è: si.
 

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