Maria Cristina Alfieri: Bocca di Pietra. i valori
Gennaio 2015. Che cosa fareste se dovesse capitarvi di perdere la memoria di alcune giornate o momenti? Magari potreste agire come Giovanni, protagonista del primo romanzo di Maria Cristina Alfieri, giornalista parmigiana, piemontese di famiglia, direttrice delle riviste specializzate del gruppo editoriale Food.
In “Bocca di Pietra” (Excogita, pagine 126, euro 13) Giovanni, per sopperire alle sue temporanee e parziali perdite di memoria riempie i buchi ricorrendo alla fantasia e alla letteratura. Così tra realtà e immaginazione nel romanzo si alternano storie, consuetudini, idee, mestieri perduti ed epoche del passato. Su tutto domina un mistero: qual è la parola che la bocca di pietra svela a chi le si affida? Il romanzo è disponibile da gennaio in tutte le librerie Mondadori, Feltrinelli e sui principali siti on line.
La storia e i valori
Luisa Ottolini, la nonna paterna presta il nome a un personaggio, è originaria di Binda frazione di Gignese. Il marito, Dario Molinari, è originario di Nocco, frazione di cinese, dove Maria Cristina e Dario trascorrono i fine settimana e le vacanze.
Buona parte del romanzo si svolge nella zona del Vergante, terra d'origine. Del nonno del protagonista, di professione ombrellaio, come molti nel novecento in quella zona, ed era stato partigiano su Mottarone durante la guerra.
Gli ombrellai, fin dal settecento giravano per città e paesi a riparare gli ombrelli, erano quasi tutti originari del Vergante, la zona collinare sopra la sponda piemontese del Lago Maggiore. Ogni anno partivano da Massino Visconti, dove è stato eretto un monumento agli ombrellai. I più anziani prendevano con sé dei piccoli apprendisti che coloro avrebbero imparato il mestiere.
Il suocero dell'autrice, Angelo Molinari, è ombrellaio discendente da una famiglia di ombrellai da diverse generazioni e con i suoi racconti, ispirato il romanzo.
Da partigiano a ombrellaio
Bocca di pietra, è la storia di uno sceneggiatore televisivo che dopo un incidente aereo deve ricostruire la sua vita utilizzando la scrittura per ripristinare la memoria ricercando i valori forti ricostruendo la storia della sua famiglia. Frammenti della sua vita si intrecciano con la storia della famiglia dove nonno Giulio che lo ha cresciuto, e la figura di riferimento principale. Rimasto orfano da bambino, il padre era morto in Francia prima della sua nascita e la mamma si era suicidata gettandosi nel pozzo del cortile di casa per un dissesto finanziario.
Giulio era stato partigiano sul Mottarone sull'Alto Vergante, ma aveva ben presto deciso di lasciare la lotta armata per intraprendere il mestiere di ombrellaio a Milano.
Un libro, quindi, di memoria e di valori, questi ultimi sempre più rari. Ha fatto bene allora Maria Cristina a ricostruire storia e ambienti, per definire le figure familiari che hanno dato vita al libro.
Brava Maria Cristina. Da leggere.