È il discount lo sprinter degli ultimi 7 anni?
Dicembre 2014. Nielsen ha reso noti una serie di dati attraverso l’Osservatorio Coop sui consumi 2014. Ne abbiamo già commentati una serie, e proseguiamo con questa tabella sulle quote di mercato per tipologia di vendita.
. Gli ipermercati perdono terreno.
. Il superstore (tipologia che identifica di fatto Esselunga) ha una progressione entusiasmante.
. Il supermercato avanza solo nelle superfici più grandi.
. Il libero servizio tracolla.
. Il discount realizza la migliore performance
Fonte: Nielsen
. Discount. Se pensiamo che il discount è di fatto in mano a quattro attori, italiani e non, che determinano le performance di questa tipologia (una serie di insegne discounter perdono), capiamo bene cosa vuol dire oggi raggiungere il budget di fatturato e di marginalità. Rewe ha confermato che rimarrà in Italia con Penny, dopo aver venduto i suoi Billa, segno che il discount raggiunge buoni risultati anche per i tedeschi. È la tipologia che continuerà la sua marcia di sviluppo anche nei prossimi anni. La curiosità è che alcuni attori (Lidl in testa) non vogliono essere chiamati discount. Invece ne vanno orgogliosi Eurospin e MD-Podini.
Nel 2014 le performance del discount sono cambiate e la crescita non è più così vistosa. Ovviamente riguarda la media della forma di vendita, ma i due leader, Eurospin e Lidl, continuano a macinare vendite.
. Libero servizio. Se stiamo ai numeri la superette perde colpi. Il professor Daniele Fornari (Università di Piacenza) indica nella non modernità la causa della debacle. Vero. Aggiungiamo che non c’è ancora una modellizzazione precisa di questa tipologia, non tanto nella Gd quanto nella distribuzione associata, un po’ perché la stragrande parte di questi negozi è in edilizia residenziale e nei centri abitati (affitti alti, layout irregolari), un po’ perché i prezzi sono alti e l’orientamento ai freschi e ai clienti ancora tutto da costruire.