Siete pronti a risparmiare energia?
Aprile 2014. I temi che ruotano intorno all’energia, come contenere i consumi e i costi che ne derivano sono oggi sempre più attuali. Su questi temi si è svolto a Milano, patrocinato da Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, un convegno che ha affrontato i temi energetici sotto vari aspetti.
L’informazione e l’attenzione ai temi del risparmio e della attenuazione degli impatti ambientali hanno bisogno di maggiore attenzione da parte degli alti vertici delle aziende che operano nel settore della GD, del retail in generale e della gestione dei Centri commerciali, tutte aziende in cui i consumi energetici sono significativi.
Le imprese che operano nel nostro settore sono aziende fortemente energivore e quindi dovrebbero essere molto attente ai consumi, e non solo per i costi ad essi associati. Da evidenziare come la maggior parte dei grandi centri commerciali sono stati realizzati nel corso dell’ultimo decennio del XX secolo e nel primo decennio dell’attuale. Anni in cui, vendite e margini coprivano tranquillamente tutte le spese, e seppur con attenzione, non era certo il risparmio energetico la voce più attuale, quindi la macchine istallate allora sono oggi obsolete, e magari molto sovradimensionate rispetto alle necessità. Un loro ricambio oggi sarebbe troppo oneroso e con ritorni degli investimenti troppo lunghi nel tempo, quindi economicamente non sostenibili.
Costi dell’1% sul fatturato
I costi energetici impattano in maniera importante sui CE delle nostre aziende, dallo 0.6 al 1% sul fatturato a seconda della dimensioni dei locali e degli impianti esistenti; oggi la maggior parte della aziende che operano nella gdo fanno fatica a raggiungere l’ 1% di redditività ecco allora come risparmi dell’ordine del 20/40% sull’energia portano a miglioramenti sostanziali del conto economico e della redditività dell’impresa, quindi dobbiamo dare la massima attenzione su questi costi tanto quanto si dà attenzione alla marginalità e ai costi del lavoro.
Non resta che gestire il consumo
Federico Silvestro, dell’Università di Genova, illustrando gli scenari mondiali e gli impegni presi dalle nazioni sul tema del contenimento dei consumi energetici, ha sottolineato come l’attenzione verso il vincolo del risparmio e della corretta gestione dei consumi resti la strada principale da percorrere.
I costi energetici continueranno a salire, anche nei prossimi anni, questo in virtù non solo dei costi necessari alla produzione di energia, che anzi ultimamente sono in calo, ma per tutte le voci accessorie che vengono scaricate impropriamente su questa voce di costo. Fattori importanti per avviare azione virtuose di risparmio sono oltre gli aspetti economici i fattori ambientali che risentono molto della produzione di energia. Nonostante il grande sviluppo delle rinnovabili queste difficilmente potranno superare il 20% dei nostri bisogni anche nei prossimi anni, quindi la fonte primaria di produzione restano ancora le fonti fossili. Quindi il coefficiente primario da perseguire è il contenimento dell’energia utilizzata. Per ottenerlo avranno sempre più importanza lo sviluppo di nuove tecnologie per consumare meno. L’utilizzo di macchine sempre più efficienti, corpi illuminati di nuova generazione, sfruttamento delle ore di utilizzo realmente rispondenti alle esigenze.
Potremmo racchiudere il senso della giornata di studi con lo slogan formulato da uno dei relatori e che ben fotografa la situazione dell’energia:
Un Kw risparmiato e un KW che non deve essere prodotto
Non si può affrontare il risparmio solo nel suo aspetto funzionale, ma per risparmiare è necessario un piano strategico che veda il consumo come una strategia globale che passa da come comprare a come contenere i consumi.
Sul versante dell’acquisto si è visto come oggi non è più sufficiente essere bravi nella fase contrattuale, ma proprio per l’estrema volatilità dei prezzi di acquisto, l’approccio necessita di un modo dinamico di gestione delle fonti, quindi diventare attenti alle evoluzioni del mercato e seguire gli acquisti di energia giorno per giorno. Questo diverso modo di operare va costruito implementando le conoscenze e utilizzando l’aiuto di chi opera quotidianamente su questo settore, un modo proattivo e dinamico può migliorare la gestione del nostro portafoglio energetico.
Investimenti contenuti e ritorni a breve
In tema di autoproduzione abbiamo potuto affrontare i temi dalla cogenerazione della produzione attraverso impianti di fotovoltaico ed eolici. In tutti questi casi si è visto come è fondamentale tarare gli impianti sull’effettivo autoconsumo, modalità che presenta le maggiori possibilità di risparmio a fronte dell’investimento iniziale, oggi questi impianti presentano ritorni degli investimenti iniziali molto interessanti dai 3 ai 5 anni per essere ripagati. Ma oggi, ancora di più, questi impianti si possono acquisire sotto la formula del PV Rent che presenta la caratteristica fondamentale di portare dei risparmi, contenuti, ma senza affrontare i temi di grandi investimenti e rischi connessi a questo. Gli operatori, del settore, hanno sviluppato soluzioni a rischio estremamente contenuto e tutti a carico loro. Nel senso che per un impianto fotovoltaico in formula PV Rent sono a carico del fornitore: progettazione, aspetti normativi burocratici, studio dei finanziamenti, realizzazione e montaggio, e qualora non soddisfatti dello smontaggio e della conclusione del contratto. Per questo i fornitori oggi presentano soluzioni estremamente flessibili, tarate solo sui consumi reali e in grado di coprire il 90% dei fabbisogni, utilizzando sistemi di montaggio facili da montare e smontare.
Oggi esistono tecnologie che agiscono sul corretto e programmato uso delle macchine, o corpi illuminanti, consentendo risparmi. Alcune tecnologie che, lavorando sul funzionamento, fanno si che queste consumino meno; arrivando a risparmi dell’ordine del 20-40%.
Per concludere: il risparmio si ottiene in un modo proattivo tra utilizzatori, fornitori di servizi e tecnologie e utilizzatori. Sul versante delle aziende utilizzatrici è fondamentale aumentare le conoscenze e le competenze sui temi energetici. Solo cosi si potranno conseguire i risparmi attesi e quindi benefici effetti, anche significativi, sul conto economico.
Marco Bassetto, Maben Consulting