Nielsen: dopo due anni il discount perde quota

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Nielsen: dopo due anni il discount perde quota

Aprile 2014. I dati Nielsen di questa fotografia parlano chiaro: dopo anni crescita anche il discount segna il passo e flette.

È il trend di tutti canali di vendita del largo consumo, soprattutto a parità di superfici. Un trend lento ma inesorabile.

È chiaro che sotto il nome discount vivono realtà e insegne diverse: Eurospin, Lidl e Md (ha appena acquisito Ld-Lombardini) e via via le insegne più piccole. Bisognerebbe fare un’analisi più attenta, insegna per insegna. Cogliere ad esempio le differenze fra il vecchio e il nuovo concept di Lidl e vedere la reazione alle vendite, ma è impossibile, visto che i dirigenti di Lidl non rilasciano alcun numero.

Probabilmente questa flessione è dovuta anche alla rigidità della formula che, alla lunga, da assuefazione negativa. A meno che sia rivitalizzata, com’è successo in Gran Bretagna e Irlanda da una intensa campagna di advertising e giocata sui social media in modo memorabile per fare del discount il primo negozio per  fare la spesa. Questa campagna ha coinvolto le donne e soprattutto le mamme, che hanno budget rigidi per la spesa e vogliono in poco tempo e poco spazio avere il massimo.

Nielsen poi avverte: il 29% degli acquirenti abituali nelle principali insegne discount dichiara di aver spostato le sue scelte su brand-prodotti più economici (sarebbe interessante sapere di quali canali si tratta).

Ricordiamoci poi che l’IDM è presente, a parte Eurospin, in tutte le insegne, anche se con intensità e frequenza diverse. Le 30 prime imprese del largo consumo dichiarano che hanno registrato vendite in calo del 4% nel discount.

Vedremo se il trend proseguirà nei prossimi mesi.

 

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