Packaging, Nielsen dice: verso la sgrammatura
Marzo 2014. Come già aveva anticipato una ricerca di Unilever andiamo, almeno per una parte del mercato, verso la riduzione delle quantità contenute nei packaging e vendute a un prezzo inferiore. Il tema ha generato discussioni accese fra fautori e scettici.
Una recente ricerca di Nielsen approfondisce alcuni aspetti e parte dal mercato egiziano, dove il 20% della popolazione vive al di sotto della linea di povertà e una parte consistente ha cambiato comportamenti di acquisto e di consumo, scegliendo fra confezioni più piccole e acquisti in grandi quantità di scambio. Questa strategia ha ridotto il pack e ha permesso consumatore una spesa inferiore per ogni item acquistato.
La riduzione del pack, dice la ricerca di Nielsen, è un’opportunità per i retailer.
Prendiamo ad esempio il settore del personal care, uno dei più interessati alla riduzione della pack. Il segmento della riduzione del pack è cresciuto negli ultimi 12 mesi del 44% in un anno. La riduzione del pack è passata dalla riduzione di prezzo da 25 a 18 pt.
Oltre al personal care le categorie merceologiche interessate sono molte come dimostra il grafico.
mi ero già accorto di questa "furbata" da parte di alcuni marchi: le confezioni di cioccolato passate da 100 gr ad 80,a prezzo invariato giusto per fare un esempio. Considero una furbata che disonora il marketing, prende in giro il consumatore e non contribuisce a risollevare realmente la crisi dei consumi. Mi ricordano quelle brutte tecniche, anche applicate nei paesi del socialismo reale, cambio solo l'etichetta per aumentare il prezzo del prodotto. Se questa è l'etica che avanza…