Febbraio 2019. Un po’ Trader Joe’s, un po’ Mercadona, un po’ tanto Alì.
Il concept dell’insegna veneta, visto a Bologna-Alfredo Bergami, riesce nell’impresa di fare un supermercato omogeneo, impresa che a giudizio di RetailWtch è riuscita solo a Esselunga (ma con un concept ovviamente diverso, più neutro, molto ordinato): cioè quella di non fare il supermercato dei reparti a servizio e dell’ortofrutta da una parte e dall’altra il supermercato della sala e dello scatolame, divisi nel concetto e nell’esecuzione e nel vissuto.
Ci è riuscito utilizzando l’elemento legno nell’una come nell’altra parte. È, come dicevamo, un’impresa in solitaria e avvicina Alì a Esselunga, gli unici due attori del tutto in uno, del tutto tondo, di un solo insieme. Basterebbe questo per dare il massimo dei voti all’insegna sviluppata dai Canella, lontano dai riflettori dei media, una scelta, per chi lo conosce, intima e ragionata nel tempo. Controcorrente, come quella di Mario Gasbarrino, Ad di U2, anche se ancora gli U2 e i IlViaggiatorGoloso rimangono due supermercati in un solo spazio, un errore se si considera lo sviluppa dell’insegna come brand, un solo brand, non due, servizio separato dalla sala-scatolame.
RetailWatch lo vuole dimostrare.
Ecco, allora, lo sviluppo del punto di vendita.
Il legno è utilizzato ad esempio nei latticini, quindi nei freschissimi
Nel pane a self service
Nella pescheria
Come in tutto lo scatolame, ad esempio nel benessere
Quel che conta è l’omogeneità, un system ripetuto senza problemi di plinti o di altezze: il legno scelto, di tre diverse tonalità di colore, spicca in un ambiente bianco, lo riscalda e sottolinea la volontà di rendere più naturale possibile un ambiente commerciale grande, da sempre spersonalizzato come il supermercato.
Ma le scelte di Alì vanno ben oltre. Guardate lo sviluppo dei reparti a servizio:
La panetteria e gastronomia
La pescheria
La macelleria
Ma è sin dall’inizio, cioè dall’ingresso sull’ortofrutta, che si capisce che siamo di fronte a un supermercato diverso, con ambizioni alte, ma senza strafare, diciamo che in modo puntuale (ad esempio sui produttori locali) Alì manifesta la sua diversità di supermercato hi-low da tutta la GDO. Fino a esporre quell’incredibile scritta (che è un impegno sociale dei Canella, i proprietari di Alì): “Tuteliamo l’ambiente per migliorare la vita alle prossime generazioni”.
Recentemente Ali ha aggiunto nei suoi negozi il servizio di click&collect, sempre caratterizzato da legno.
Soprattutto ha aggiunto l’area ristorazione dopo le casse (e sta studiando di metterla all’interno). Per un 1.500 mq non è male, non è vero? La visita a questo negozio non è stata programmata: il personale con cortesia mi ha chiesto di qualificarmi e mi ha permesso di pranzare con loro, assaggiando diverse portate della gastronomia. La rostinciana, per la sua difficoltà di cottura, era particolarmente morbida. Buonissimi i tortelli alla crema.
La toilette era in ordine durante la visita.
Il fatturato
Il mercato di Bologna non è una passeggiata per nessuno: Coop e Conad ma anche Esselunga e adesso anche Despar-Aspiag hanno un grandaffare sul pricing e gli assortimenti. A regime il supermercato può aspirare e superare anche i 9 mio di euro con un resa di vendite per mq di 5.800 euro.
La sostenibilità di Ali supermercati, via Alfredo Bergami, Bologna
Coerenza fra il posizionamento e la sua realtà 5
Distintività e rilevanza versus i competitor 5
Rapporto experience-prezzo 5
Sostenibilità 3
Attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione 4
Attenzione ai millenials 4
Attenzione ai senior 4
Creazione di una community 3
Trasparenza 5
Scala di valori da 1 a 5, 1 basso, 5 elevato