Altre 6 esperienze del retail di New York

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Altre 6 esperienze del retail di New York

Settembre 2015. Ecco altre sei esperienze newyorkesy selezionate fra il retail specializzato e tradizionale. Incrociano sia le esigenze di personalizzazione sia la multicanalità.

7. Sprinkles Cupcake. Una pasticceria con diciassette punti di vendita negli Stati Uniti e, udite udite, nove ATM (i nostri bancomat) per acquistare e ritirare dolcetti invece di contanti ventiquattrore su ventiquattro. Quello di New York si trova al 780 di Lexington Avenue, e invitiamo il lettore a visionare il filmato per rendersi conto di quanto l'esperienza diverta sia il consumatore sia le persone o i turisti di passaggio. In ogni caso, una vera innovazione e un servizio per il newyorkese goloso e frettoloso.

8. Normal. Questo negozio nel quartiere di Chelsea (150 West 22esima Strada) offre al consumatore la possibilità di creare un dispositivo del tutto unico e personalizzato per ascoltare la musica, ricorrendo alla tecnologia messa a disposizione dalle stampanti 3D. Si tratta di auricolari in-ear realizzati per inserirsi alla perfezione nel padiglione auricolare, in modo molto più preciso, comodo e funzionale rispetto a quanto solitamente avviene. L'analisi della forma interna all'orecchio avviene mediante un'applicazione mobile, disponibile per Android e iOS. Il procedimento è piuttosto semplice: dopo aver scaricato il software, questo chiede di scattare una fotografia di entrambe le orecchie, premendo una moneta (l'esempio suggerisce un quarto di dollari) a fianco dell'orecchio, così da poterne stabilire con esattezza le dimensioni. Il prezzo di vendita non è dei più accessibili: 199 dollari per gli Stati Uniti, 249 dollari per il resto del mondo, con la possibilità di scegliere un cavo da 113 cm oppure uno più lungo da 162,5 cm. La spedizione, gratuita in tutti gli Stati Uniti, avviene entro 48 ore dal momento dell'ordine. E' anche possibile personalizzare le cuffie in ogni loro aspetto. Tra gli optional più sfiziosi, i colori degli auricolari, del cavo e anche un'incisione al laser. Ovviamente si possono comperare anche nel negozio, dove le nostre orecchie vengono fotografate e gli auricolari recapitati a casa dopo due giorni. Persino la scatola che li contiene sottolinea l'alta personalizzazione del prodotto con le frasi: “For your ears only” (“Solo per le tue orecchie” e “Made by Normal, designed by you” (“prodotte da Normal, disegnate da te”), il tutto completato con un biglietto firmato a mano con l'augurio di godersi gli auricolari Normal.

9. LittleBits. Lo scorso luglio ha aperto a Soho (355 West Broadway) lo store LittleBits, dove l'esperienza è così importante che sembra di trovarsi in un laboratorio più che in un punto di vendita. LittleBits incoraggia ognuno (grandi e piccini) a costruire con le proprie mani (e il proprio cervello) un progetto elettronico. Non per niente il pay-off che campeggia sulla vetrina è “un laboratorio per creare invenzioni-grandi e piccole”. Lo scopo della società, in effetti, è quello di democratizzare l'hardware e di rendere possibile per tutti creare invenzioni indipendentemente dalle capacità tecnologiche. Il negozio di circa duecento metri quadrati è diviso in tre aree, una dedicata alle dimostrazioni, una al laboratorio e un'altra alla vendita. Il cliente può esperimentare le proprie idee, condividerle con altri o, semplicemente, abbandonarle per chiunque voglia riprenderle in mano e migliorarle o alterarle. Si tratta, quindi, di una collaborazione creativa in uno spazio di vendita o, se vogliamo, di una comunità d'inventori che ha un luogo dove incontrarsi e scambiarsi le proprie idee. Forse il futuro del retail, come dice la fondatrice di littleBits, Ayah Bdeir, è proprio avere l'opportunità di costruire con le proprie mani quello che poi si comprerà.
https://www.youtube.com/watch?v=BECfr6gRkCI

10. Libreria Rizzoli. Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo. Il bookstore ha appena riaperto, in agosto, dopo un anno dalla chiusura del precedente negozio sulla 57esima strada. Oggi la focalizzazione sui libri illustrati rende essenziale per il cliente sfogliare e vedere direttamente i volumi, grandi cataloghi di arte, di fotografia, di design, vecchie edizioni quasi disperse. Per questa particolare tipologia di libro è ovviamente fondamentale la visualizzazione in prima persona in un luogo fisico. Rizzoli, quindi, antepone l'esperienza del consumatore nel punto di vendita alla praticità dell'acquisto stesso.

11. Godiva Chocolatiers. Poco distante ecco il negozio della società belga, con circa seicento negozi tra USA, Canada, Europa e Asia.
Anche qui tutto è all'insegna dell'esperienza con due chef in vetrina che lavorano tra cioccolato e fragole, mentre turisti e golosi li guardano e li fotografano. Un'esperienza per chi acquista e un'esperienza di marca anche per chi prosegue senza entrare.

12. Lindt. L'azienda svizzera ha ben due negozi nella Quinta Strada e quasi trecento sparsi nel mondo (soprattutto negli USA e in Europa).
Anche in questo piccolo punto di vendita (non più di venti metri quadrati) un banchetto di ghiottonerie fatte al momento e prospiciente la vetrina attrae il consumatore. Non solo, però. La massificazione dei coloratissimi cioccolatini Lindor, divisi per gusti (più di venti) attira il cliente che può creare il suo sacchetto personalizzato con il gusto o i gusti preferiti, pesare e apporre l'etichetta del prezzo.
 

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