Amazon ha già uno zoccolo duro del 21% di clienti fedeli
Aprile 2017. Amazon di qui, Amazon di là, Amazon di giù, Amazon di su. Diciamoci la verità, siamo ammalati Amazon e del suo savoir faire che si sta trasformando in faire savoir, come il retail sa bene.
Nato nella vendita dei libri, tagliando i prezzi oltre legem, comprandoli dove maggiormente conviene, per lui e per l’acquirente, ha messo assieme in qualche decennio una expertise che gli ha permesso di allargare enormemente il suo portafoglio categorie-prodotti, fino ai servizi, passando al B2B e ultimamente divenendo addirittura un retailer fisico. Sono sempre stato impressionato dalla possibilità di scrivere una recensione negativa su un libro in vendita, magari anche con espressioni crude, e vedere che vengono pubblicate. È come se andassimo alla Mondadori e scrivessimo su un post che quel libro acquistato non vale la pena, incollassimo il post sul lineare corrispondente, sicuri che nessuno lo toglierebbe. Impossibile.
Una recente ricerca ci dice qualcosa di più sulle abitudini di acquisto in Amazon.
Fonte: Total Retail 2017, PWC
Il primo dato che balza all’occhio è quel 21% che dichiara “Faccio acquisti solo su Amazon”. Ma anche le ultime due righe, perché di fatto escludono acquisti in altri retailer sia fisici sia on line. È lo zoccolo duro dei fedeli del retailer americano. Laicamente un 10% sostiene che pur visitando Amazon non si fa di certo influenzare. Una forma di tasso di conversion fra chi inizia la ricerca su Amazon (42%) e chi effettua poi acquisti (21%) vede una riduzione della metà dei comportamenti. Si sa, siamo nell’epoca del over offerta e la possibilità di acquistare in ogni dove.
L’opzione più seguita è la comparazione di prezzi su Amazon, il 48%, dalla quale poi nascono comportamenti di tutti i tipi, fra i quali la rinuncia ad acquistare altrove, on e off line.
La domanda allora è: quando Amazon raggiungerà la maturità?