Giugno 2020. Il progetto Rossotono di Apulia Distribuzione (master franchisor per Carrefour nel sud) nasce quattro anni fa da un’esigenza di rivalorizzare il reparto carni dopo gli attacchi da più parti alle carni rosse. L’azienda decide di brandizzare il reparto e i prodotti venduti con nuovi contenuti merceologici e di comunicazione, puntando a una qualità superiore, tramite banchi a servizio, andando controtendenza rispetto ai discount e alla vendita di carne confezionata. La carne (soprattutto bovino, ma anche suino) è di provenienza italiana, macellata in Italia, anche per affermare un principio di solidarietà verso gli allevatori, soprattutto dopo il #coronavirus.
La carne proviene dal cedi di Rutigliano (Ba) e l’azienda, soprattutto dopo il #coronavirus compra mezzene in un contesto di mercato che ha bloccato il consumo di carni nell’horeca per la chiusura dei punti di somministrazione. Tutti i tagli inizialmente sono diretti ai 100 supermercati di proprietà di Apulia, poi estesa anche verso la rete dei 350 negozi in franchising. L’incidenza della carne nel conto economico del negozio adesso varia dal 15 al 20% delle vendite con uno scontrino medio da 5 a 7 euro, con i clienti che acquistano 3 o 4 volte la settimana.
La brandizzazione della macelleria era già partita con l’esperimento di Bottega Rossotono, un negozio di macelleria ma anche di vendita di salumeria e vini in provincia di Bari. La Bottega ha fatto un po’ da nave scuola. E infatti poco dopo è stato aperto sul corso Vittorio Emanuele di Bari, Gourmet Rossotono (con una ispirazione dei Gourmet di Carrefour), un nuovo concept di retail e cucina e ristorante con 40 coperti. Il Gourmet effettua anche il take away di carni pronte da mangiare e la consegna a domicilio.
Il progetto di macelleria Rossotono offre referenze di carni bovine, suine e agnello, allargato con tagli sotto vuoto, le carni sono di provenienza da allevamenti in Puglia e Calabria e Sicilia. I pronti da cucinare sono stati studiati da due chef coinvolti nel progetto. E lo stesso sistema è stato studiato per il banco del pesce con prodotti acquistati ai mercati specializzati e stoccati e redistribuiti direttamente dal cedi di Rutigliano.
Apulia e il coronavirus
“E’ stato un periodo di grandi contrasti e tensioni -dice Michele Sgaramella, il direttore vendite di Apulia e di una complessità mai vista in precedenza. Abbiamo lavorato su tre fronti:
. la reperibilità dei prodotti,
. la sicurezza del personale,
. la gestione dei flussi dei clienti.
“Abbiamo ridisegnato la logistica adattandola alla nuova domanda. Non abbiamo alzato i prezzi, ma abbiamo continuato a stimolare gli acquisti con promozioni dedicate (la pressione promozionale nella rete è compresa fra il 26 e il 32%, ndr). Dopo un periodo iniziale di distacco durante il #coronavirus i clienti si sono riavvicinati al banco assistito promuovendo il progetto Rossotono”. “Mai come in questo momento – aggiunge Sgaramella – è importante sostenere le aziende italiane, tutti abbiamo una responsabilità sociale. Con Rossotono Made in Italy aiutiamo la filiera e garantiamo allo stesso tempo ai clienti la migliore qualità e sostenibilità possibile senza aumentare i prezzi”. Il valore aggiunto di questa operazione è infatti nella scelta di bloccare il prezzo. “La qualità costa – spiega Sgaramella – e con le carni straniere si potrebbe risparmiare sulla materia prima. Ma questo è il momento della solidarietà, che deve essere reale. Per questo abbiamo deciso di non caricare i costi più elevati che avremo per l’acquisto di carni italiane sui prezzi finali per i consumatori e di dare più valore alla filiera, perché siamo convinti che solo sostenendo il Made in Italy e andando incontro ai consumatori riusciremo, tutti insieme, a superare questo periodo difficile”.