Art. 62-Infonet: siamo arrivati al dunque

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Art. 62-Infonet: siamo arrivati al dunque

Aprile 2014. Infonet e il suo ufficio studi hanno recentemente redatto questo studio sull’Art.62 e i giorni medi di pagamento della GD. Eccone un riassunto.

Successivamente all’entrata in vigore (11/10/2012) della legge 1/2012 che, all’art. 62, prevede per le transazioni commerciali di prodotti agroalimentari a lunga conversazione tempi di pagamento di 60 gg e 30 gg per quelli deperibili, risulta interessante osservare la dinamica dei tempi di pagamento.

Una prima valutazione sulle conseguenze della norma sulla GDO può essere derivata  dall’osservazione dei bilanci ed in particolare dall’indicatore che stima la durata dei debiti commerciali. Pur con tutte le riserve e la cautele necessarie nel considerare tale indice, per sua natura largamente approssimativo, ed altresì considerando che la nuova norma può avere manifestato i propri effetti nel 2012 solo per un periodo di due mesi e mezzo, sembra tuttavia ipotizzabile che una riduzione dei tempi di pagamento dei propri fornitori  da parte della GDO vi sia effettivamente stato.

L’indicatore evidenzia infatti, tra il 2011 ed il 2012, una discesa media di 6,5 giorni (da 69,8 a 63,3). La variazione della durata media dei debiti verso fornitori evidenzia una distribuzione  per cui il primo quartile si colloca su un valore di -13,2, la mediana su -2,4 ed il terzo quartile su un +4,2.

Tali dati sono stati elaborati confrontando i bilanci di 1.270  società con codice Ateco 47111 (Ipermercati), 47112 (Supermercati) e 47113 (Discount).

Protesti e pregiudizievoli
Da un’analisi a campione sugli operatori del settore, prendendo in esame il numero dei soggetti protestati e dei relativi protesti – dal 2009 al 2013 – relativi ad un insieme di 4.433 aziende (società di capitale) con codice Ateco 47111 (Ipermercati), 47112 (Supermercati), 47113 (Discount) e 47191 (Grandi magazzini), è emerso quanto segue:


 
Elaborazione Ufficio Studi Infonet

Da tale tabella è possibile visualizzare come il numero dei Protesti sia via via aumentato dal 2009, fino a raggiungere nel 2012 quota 1.642 pari al 3.18% del campione preso in esame.

Sullo stesso campione sono state successivamente rilevate ed analizzate le Procedure Concorsuali indicative di uno stato di insolvenza:


 
Elaborazione Ufficio Studi Infonet

Gli indicatori congiunturali
La forte contrazione dei consumi determinata dalla crisi economica in atto da ormai un quinquennio è ben nota, ma il suo impatto sulle imprese commerciali appare fortemente differenziato non solo per categoria merceologica ma anche per tipologia e dimensione degli operatori.

Ciò emerge con chiarezza dai dati Istat.  Gli indici del valore delle vendite del commercio al dettaglio, (Base: 2010 = 100) mostrano infatti una diminuzione complessiva fra il 2008 ed il 2012 di quasi 4 punti, determinata però da una flessione di circa 8 punti per i normali punti di vendita a superficie ridotta e da una sostanziale stabilità (-0.95)  della grande distribuzione.


 
Elaborazione Ufficio Studi Infonet

Tuttavia anche all’interno della grande distribuzione si osservano differenze assai rilevanti.

L’indice complessivo relativo al comparto è infatti determinato da andamenti fortemente divergenti nei segmenti che lo compongono, come evidenzia la tabella che segue.

Elaborazione Ufficio Studi Infonet

Al significativo incremento delle vendite del comparto “discount” corrispondono l’evidente flessione di quelle degli ipermercati e la sostanziale stabilità dei supermercati e della grande distribuzione specializzata.

Tali dinamiche, che confermano come la crisi economica abbia determinato non solo una contrazione dei consumi ma una modifica della loro composizione a favore di prodotti di prezzo più contenuto, sono destinate a proseguire nel 2013. Infatti i dati relativi ai primi 10 mesi del’anno appena trascorso mostrano, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la prosecuzione della tendenza alla crescita dell’indice relativo ai “discount” e di quella alla diminuzione per gli  ipermercati e, in misura meno marcata per i supermercati e per la grande distribuzione specializzata.
 
Le società del settore
Al fine di verificare la coerenza fra quanto emerge dall’osservazione dei dati congiunturali e l’andamento delle società del settore si è provveduto ad analizzare i bilanci 2012 delle società di capitale con codice Ateco 47111 (Ipermercati), 47112 (Supermercati), 47113 (Discount) e 47191 (Grandi magazzini). Da tale scelta restano pertanto escluse, in quanto non identificabili in base alla classificazione Ateco, le imprese della grande distribuzione specializzata.

Sono stati esclusi i bilanci consolidati e quelli con volume delle vendite inferiore al milione di Euro, in quanto ritenuti non coerenti con il concetto stesso di grande distribuzione.

Sulla base di tali bilanci è stato poi determinato il Rating di ciascuna impresa, utilizzando la  metodologia messa a punto da Infonet, con la collaborazione di Vailima srl e del Laboratorio di statistica applicata dell’Università Cattolica di Milano, che ne ha verificato e validato le risultanze (1).

Tale metodologia prevede la classificazione delle imprese in 9 classi di rischiosità e la sua applicazione al campione costruito come sopra ha fornito i seguenti risultati:

Il sistema è costruito utilizzando la tecnica dell’analisi discriminante (ADL) e si distingue dalle altre applicazioni di tale metodologia statistica per una serie di caratteristiche particolarmente innovative. In particolare, oltre all’utilizzo di variabili extra bilancio (protesti e pregiudizievoli di conservatoria), un approccio “multi-livello” che prevede la stima di più funzioni discriminanti e la  determinazione, attraverso una metodologia statistica originale, della “grey area”, ovvero dell’area centrale nella distribuzione degli score nella quale più elevato è il margine di errore di classificazione, sulla quale procedere alla stima di una ulteriore funzione discriminante. L’insieme di tali innovazioni rispetto alla metodologia classica, unitamente alla notevole ampiezza dei campioni utilizzati, ha portato ad ottenere un modello altamente performante e con una elevata capacità previsiva. Le caratteristiche del sistema sono specificate dettagliatamente nell’articolo pubblicato da Banche e Banchieri nel numero 4/2012

Elaborazione Ufficio Studi Infonet

La distribuzione dei Rating, comparata con quella dell’insieme delle imprese italiane, evidenzia una più marcata concentrazione nell’area centrale (B) per circa 17 punti percentuali a cui corrispondono incidenze più basse, ciascuna per circa la metà di tale valore, nella altre due aree.

Compattando le classificazioni in tre macro-aree, definibili come di relativa sicurezza, di vulnerabilità e di alto rischio, ed esaminando la distribuzione dei diversi segmenti si ottiene la seguente situazione.

Appare chiaro, osservando le percentuali di composizione relative all’area di rischio elevato, come il diverso andamento evidenziato dai dati congiunturali si rifletta direttamente sui bilanci aziendali. Si evidenzia infatti una quota molto rilevante di imprese ad alto rischio nel segmento Ipermercati mentre la concentrazione più bassa in tale area è riferibile ai “discount”.
 

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