Auchan unifica le insegne, demassifica l’ortofrutta, espone altri prezzi
Febbraio 2017. Auchan ha aperto in Francia il suo primo supermercato con insegna Auchan a Saint-Germain-lès-Corbeil (91), come dire nella storia del gruppo. I giornali francesi ne hanno parlato a lungo, sia del concept, sia dei singoli reparti, sia dell’evoluzione verso l’insegna unica.
Se possiamo aggiungere due elementi di riflessione:
L’insegna unica
E’ una scelta radicale che supera il concetto di canale e va diritto al cuore del problema: il brand, che, in questo caso si chiama Auchan, non un nome qualsiasi. Se la strategia è quella di riunire sotto un’unica insegna tutti i negozi del gruppo è una scelta che RetailWatch si sente di condividere. Capitalizzare sul brand è una stratetgia vincente.
I prezzi dell’ortofrutta e la massificazione
Nelle due foto si vede bene l’allestimento del reparto ortofrutta. È una inversione di tendenza non indifferente. Innazitutto non c’è più massificazione dell’esposizione (tipica degli anni ’80 e ‘90. I prodotti appaiono adagiati con cura, come vuole questa categoria.
I prezzi sono esposti sul bordo basso, tutti eguali, in linea, quasi si trattasse di un vero e proprio lineare. Non sono più gridati, scontati, colorati, diversi da categoria a categoria, scomposti, ribassati e quant’altro. È una inversione di tendenza del visual merchandising di enorme portata, bisogna sempre ricordare che siamo nell’era Amazon che ha stravolto tutto: la contrattazione, la comunicazione, il pricing, le consegne. Far diventare il reparto ortofrutta leggero e sgombro di significati scontati e svilenti di per sé stessi verso i frutti della terra, ha un indirizzo preciso: ricordare che siamo di fronte a una filiera lunga che merita rispetto.
Credit foto 1 e roster: Edition Dauvers/LesDossierGrandConso
Foto 2: Lineaires