Giugno 2020. Il #coronavirus ha portato diversi cambiamenti nella gestione del tempo delle persone.
Eccone alcuni:
- L’uso dello smart working, lasciarlo, ampliarlo, confermarlo?
- L’uso prolungato dei device digitali, con un tempo trascorso inimmaginabile fino a poco tempo fa
- L’uso sempre più diffuso dei pagamenti elettronici,
- Il ricorso alle consegne a domicilio o al click&collect,
- Utilizzo dei siti internet, market place, brand place per gli acquisti, sono stati misurati nel grado di soddisfazione di tempo speso?
- Lettura delle etichette, delle spiegazioni dei prodotti, che impatto hanno avuto sulla brand e MDD, marche del distributore, reputation?
- L’attenzione alla igiene personale e a quella collettiva ha sottratto tempo ad altro: continuerà?
Ricordate le lamentele sulle code alle casse dei supermercati? Oggi le code sono vissute come un male (o un bene) necessario per la propria salute e di quella di tutti. Bisognerà vedere come questa ulteriore spesa di tempo si protrarrà, al di là della voglia di tornare alla normalità.
Due mesi e più (60-80 giorni) di isolamento sociale non sono una bazzecola, anche se sono stati riempiti, come riferito, in altro modo.
Avranno sicuramente impatto sui comportamenti individuali e di gruppo.
- Con questi nuovi parametri di tempo andremo verso una società dell’Io o del Voi?
- I brand che ci hanno accompagnato negli acquisti e nei consumi continueranno ad avere la stessa reputation degli anni scorsi? E se nel frattempo è cambiata (migliorata o peggiorata) avranno sempre un ruolo di guida nel dettare i comportamenti delle persone? Quanto tempo dedicheremo a loro.
- Lo stesso ragionamento vale per il retail e il rapporto di fiducia instaurato negli anni. Molte persone sono state costrette a cambiare il supermercato di fiducia. Magari hanno guadagnato tempo, ma il grado di soddisfazione è lo stesso? Sarà lo stesso in futuro? Cambieranno insegna per tornare a quella pre #coronavirus?
- Le ricerche di mercato dicono che il tempo passato nel supermercato è aumentato, come lo scontrino medio del resto, anche se inizialmente sono stati evitati i reparti a servizio. Lo stesso vale per l’e-commerce: il tempo qui si è dilatato a dismisura.
La persona, il cliente, è intenzionato a dare lo stesso tempo di oggi alla spesa, on line e off line?.
E ancora:
- Il tempo senza cambiamento è concettualmente impossibile?
- Il tempo scorre, oppure l’idea di passato, presente e futuro è completamente soggettiva, descrittiva solo di un inganno dei nostri sensi?
- Il tempo è rettilineo o lo è solo nel breve spazio di tempo che la persona ha sperimentato e sperimenta?
Sono tutte domande alle quali è necessario rispondere, individualmente e collettivamente. Ed economicamente, soprattutto per il retail che deve gestire il tempo altrui.