Avete visitato il concept Gourmet Sapori&Dintorni di Napoli? Novità

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Avete visitato il concept Gourmet Sapori&Dintorni di Napoli? Novità

Marzo 2018. Giuseppe Medici quando parla del suo Gourmet Sapori e Dintorni di Napoli socchiude gli occhi e immagina l’evoluzione del suo gioiellino. “Qui avremo… La ci sarà… Adesso noi… Si, qui…”.
 
Se passate da Via Alabardieri, via chiusa, stretta, come quasi tutte le strade del centro storico di Napoli, dovete proprio entrare per osservare con calma e attenzione quel che Medici ha fatto fino ad oggi.
 
RetailWatch si era già occupato di questo concept. E come gli altri visitatori cercavamo di capire il percorso, l’evoluzione. Si, lo stellato Nico Romito, che ha insegnato non poco agli uomini di Medici, i banchi a servizio, il ristorante… Tornarci dopo due anni, significa azzerare i dati e le microstorie che leggerete nel link qui sopra, ma soprattutto permette di vedere quanto stretto sta il vestito sartoriale che Medici sta cucendo al suo supermercato (se ha ancora un senso chiamarlo così).
 
Retaler si, ma anche produttore
Ecco la novità vera: il Gourmet ha trovato nuovi soci in sintonia sulla strategia e apre un centro di produzione di 4.800 mq a Caivano (Na). Il nome è sintagmatico della nuova compagine: Palm, che sta per Polito, Acciao, Lucisano, Medici. Sono tutti teste pensanti oltre il retail, ma di prodotto, dei prodotti che usciranno da Caivano per entrare prima di tutto nel Gourmet di Alabardieri a Napoli e poi in tutta la rete di supermercati che fa capo a Medici:
. pane, nelle sue diverse specialità e altri derivati,
. pasticceria,
. monoporzioni di gastronomia, 10-15 prodotti.
. prodotti gluten free (“Mercato in crescita ma ci sono troppi prodotti con qualità molto bassa, i nostri hanno uno spazio potenziale importante” sottolinea Medici.
Non ce lo ha ancora fatto vedere Caivano, ma quando ne parla Medici si illumina, anche quando parla dei costi, la luce non smette. I costi sono il pedaggio necessario da pagare per diventare retailer-produttore, la nuova figura che è riuscita per il momento solo a Esselunga, con altri investimenti e altre forme, tipicamente industriali.
 

 
I formaggi
La segmentazione prodotta in un banco tutto sommato ridotto è opera del consulente Salvatore Varrella, delegato Onaf di Napoli. Un altro personaggio che ha in mente solo formaggi. Fatevi guidare dai banconisti che ha preparato per lunghi mesi e sarete contagiati dai micro racconti che faranno per ciascuno dei prodotti. Racconti dettagliati e mirati come il formaggio di capra di capre afghane, il caciocavallo podolico, il pecorino carmasciato. E poi tutte le specialità: francesi (forse troppe), inglesi, piemontesi, toscane, siciliane e campane. Nel banco le indicazioni di prodotto aggiungono anche i mesi di stagionatura, una voce non contemplata dalla legge ma che significa informazione e trasparenza, diversità e cultura di prodotto. Se ancora non siete convinti allora chiedete delle Campestre, il conciato romano in anfora di terracotta, dalla lunga lavorazione e dal costo proibitivo ma dalla bontà assoluta.
 
La gastronomia
Qui passiamo alle cose serie: pochi piatti, come vuole la regola di Caivano, ma di qualità. Avete mai provato la lasagna napoletana? E la lasagna bianca?
 

 
La panetteria
La panetteria di Caivano produrrà tutti i tipi di pani speciali, fino 5 kg venduti da Alabardieri e dalla rete. Alcuni con la Farina intera di Varvello. Il produttore certifica che questa è l’unica farina bianca che conserva integre le parti nobili del chicco, ha un ridotto impatto glicemico, con il metodo brevettato Lavorazione fedele. Rispetta le linee guida della Fondazione Umberto Veronesi ed è partner  dell’Università di Pollenzo dello Slow Food. In più c’è il pane kasher. Tutto ben visibile nel reparto panetteria sia del Gourmet sia della rete di vendita.
 

 
La gelateria
Questa è una vera chicca. Medici ha stretto un accordo con il Maestro gelatiere Emilio Panzardi (persona ancor più schiva di Medici, lui ha in testa solo la qualità del gelato). Il brand Emilio è già un corner nel Gourmet. Ho assaggiato diversi gusti in una degustazione. Sono tutti lontani dal comune gelato e si scontra proprio con il senso comune del gusto. Prodotti delicati con lungo retrogusto, dal pistacchio alla crema, al cioccolato, che faranno fatica ad imporsi, ma dopo il primo assaggio si è catturati  da quello che dovrebbe essere il Gelato con la G maiuscola, per la sua intensità e rotondità, delicata ma convincente.
Nella gelateria, con vetrina a lato, Medici ha posizionato i prodotti di Campidoglio, con la cassata e la granita. Sufficiente? Macchè: ecco gli spumoncini con limone e zenzero, il gelato alla crema di olive Cuore Nero, il gelato al the verde matcha Chado, il gelato e pistacchio e nocciola, il cioccolato fondente all’arancia farcito con confettura a peperoncino e altri ancora (ci fermiamo qui per non fare pubblicità gatuita), tutto di Arneo di Lecce.
Siamo a una segmentazione talmente profonda che la gelateria è di fatto un negozio a sé per l’innovazione e la cura del prodotto, lontanissimo dal gelato industriale che pur si vende. È la stessa filosofia di Medici e del Gourmet, selezionare prodotti unici, lasciarli parlare. Il prezzo? Vicino a quello di mercato, ma vale la prima prova, dopo si ritorna.
 
 
La sala e lo scatolame
I prodotti di Salvatore Acciaio ci sono tutti, a cominciare dai Sapori di Corbara. È impossibile passare in rassegna tutte le specialità che Gourmet Sapori&Dintorni schiera. Domori è presente in pratica con tutto il catalogo, addirittura con il Domorum di cacao criollo. Che dire delle Praline de IlConvento?
Impossibile nominarli tutti. Peccato per quelle gondole di chimica industriale per la casa e la persona che nulla aggiungono, anzi molto tolgono alla capacità di selezione di Gourmet.
 
Il ristorante
Finita l’esperienza con Nico Romito ecco Antonella Rossi nel ristorante al livello -1 (spazio penalizzato, peccato, passando dall’enoteca), un altro personaggio che ama il suo lavoro, schiva anch’essa come tutti qui dentro. Guardarla lavorare  nella preparazione dei piatti nella cucina a vista si capisce che è una macchina da guerra, poche parole alla squadra dei cuochi e molto risultato nella ricerca delle materie prime, nell’assemblaggio e nella presentazione del singolo piatto. Rispetto della tradizione con una lettura moderna a cominciare da quel ragù alla napoletana che tutti dicono di saper fare, ma in casa, più difficile trovarlo esatto al ristorante. La filosofia della Rossi segue la filosofia di Giuseppe Medici: tradizione first, materie prime allo stesso posto e esecuzione leggermente moderna. Senza esagerare, mi raccomando.
La Rossi è la stessa produttrice degli stuzzichini dell’Osteria che si trova a livello strada a fianco del bar, vari prodotti per diversi momenti della giornata, senza entrare in concorrenza con le produzioni dei banchi assistiti.
 
Toilette
Tradizionale, in ordine durante la visita.
 
La sostenibilità di Gourmet Sapori&Dintorni-Alabardieri/Napoli
Coerenza fra il posizionamento e la sua realtà                    5
Distintività e rilevanza versus i competitor                        5
Rapporto experience-prezzo                                              4
Sostenibilità                                                                        4
Attenzione alle nuove tecnologie e all’innovazione            4
Attenzione ai millenials                                                      3
Attenzione ai senior                                                            4
Creazione di una community                                              4
Trasparenza                                                                        5
 
Scala di valori da 1 a 5, 1 basso, 5 elevato

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