Bagel Factory: diversificazione eccellente

Data:

Bagel Factory: diversificazione eccellente

Visita effettuata giovedì 19 settembre, ore 12.20 – Piazza XXIV Maggio, Milano

The Bagel Factory è una catena fast food milanese ideata dagli stessi proprietari del format California Bakery. Nei tre punti di ristoro della città viene proposto il bagel – tipico pane a forma di anello originariamente diffuso nelle comunità ebraiche – in una varietà di condimenti e ricette.

Vetrina: il marchio dorato, che occupa un’ampia superficie della vetrina, cattura l’attenzione del passante: i sottotitoli “Americans’ favourite” e “All natural – Hand rolled” specificano lo stile e affermano la qualità del prodotto. Sulle pareti esterne i cartelli esposti raccontano il menù, i suggerimenti, la storia del bagel e le informazioni pratiche del locale.
Voto 3

Layout: il layout è tipico per il genere di locale e lo stile semplice è rivisto in chiave design metropolitano: piastrelle per terra e sulle pareti, frigorifero e bancone in acciaio, cucina a vista, sgabelli in ferro, lampade a sospensione. I prodotti sono descritti sugli specchi appesi in alto e sui cartelli, dove viene messo in risalto il menù “healthy special”. La cucina a vista rende l’idea della preparazione sul momento dei piatti e della qualità, suffragata dall’approvazione di JustEat.it -piattaforma online per la consegna a domicilio -. L’ambiente è pulito e ordinato.
Voto 4

Atmosfera: entrando nel locale non sembra di essere a Milano: la maggior parte dei clienti è di origine straniera, si percepisce il profumo di cipolla e salse – ingredienti tipici dei sandwich americani – e si leggono scritte in inglese.
Voto 4

Ergonomia: l’ambiente è raccolto in una sala. Tutti gli spazi sono ben organizzati e accessibili: in totale sono disponibili circa 10 coperti disposti su tre banconi con sgabelli.
Voto 3

Ordine della merce: il dispenser a scaffali davanti alla cucina raccoglie il pane appena sfornato. Nel bancone sono disposti gli ingredienti per la farcitura dei bagel e le bevande, ben presentate, tra cui il classico succo di arancia e il tè biologico; i piatti freddi, come yogurt con granola e macedonia, sono nel frigorifero sulla destra, mentre i gelati accanto alla cassa nel box freezer Ben & Jerry’s (brand americano acquistato da Unilever).
Voto 4

Competenze del personale:
gli addetti in sala sono tre, indossano la divisa e utilizzano un tono amichevole con il cliente. Uno di loro sta pulendo il bancone.
Voto 4

Online: il sito web presenta l’azienda mediante un video che descrive il processo di produzione del bagel, senza alcuna narrazione. Manca una sezione più approfondita che ne racconti la storia e la mission. Lo spazio è dedicato al menù e al servizio di consegna a domicilio, gestito dalla piattaforma JustEat. Il “Brunch Pack To-Go”, pubblicizzato anche in store, è disponibile tutti i giorni della settimana in negozio o nelle modalità take away e delivery. Modulato in tre versioni – small, medium e large, con un costo di 15, 21 e 25€ – include caffè, orange juice, pancake e bagel.
Il brand è presente sui principali social network.
Voto 3

Come negli store della nota catena americana di caffetterie, in cassa sono disposte in un contenitore le cartoline per raccogliere la customer satisfaction del cliente.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sei umano? *

Condividi:

Popolari

Articoli simili
Related

l’IA rivoluzionerà tutto…anche il Retail

L'IA impatterà il mondo ed il retail in modo particolare. Dalla logistica agli acquisti, i processi verranno con ogni probabilità rivoluzionati. È meglio prepararsi per evitare di prendere l'onda del cambiamento in faccia.

Chi ha ucciso Clevi?

Clevi, startup creatrice di un sistema di rilevazione e comparazione dei prezzi retail applicati online, ha chiuso i battenti per mancanza di clienti e fondi, nonostante potesse apportare valore al mercato. Chi sarà interessato ad acquisirne proprietà intellettuale e strumenti di rilevazione?

Una nuova rivista di retail. Perché?

RetailWatch torna dopo 4 anni, in un momento sfidante per il retail nazionale ed internazionale, riprendendo lo stile e gli argomenti per cui è diventato famoso.