Giugno 2019. Già il nome dovrebbe essere esemplificativo di un posizionamento di breve e di lungo periodo contemporaneamente. Bisogna avere coraggio per chiamare Storie di cittadinanza di impresa il bilancio sostenibile. Lo fa con coraggio e cautela, conscia dell’argomento P&G. Con cautela, lo aggiungiamo noi di RetailWatch perché come la business community sa bene siamo arrivati anche in questo territorio al green washing: molte aziende parlano di sostenibilità ma poi se scavi scavi trovi poco. Il rapporto riguarda Etica e Responsabilità d’impresa, Aiuto alle comunità, Diversità
e Inclusione, Parità di genere e Sostenibilità ambientale.
In fondo all’articolo potete scaricare il Rapporto.
A noi interessa evidenziarne alcuni passaggi per far capire la portata e la penetrazione degli atti di P&G. Ad esempio:
. La lavanderia di Papa Francesco: è un punto di riferimento per i bisognosi: realizzata da P&G in partnership con l’Elemosineria Apostolica e in collaborazione con Whirlpool Corporation, fornisce un servizio gratuito alle persone senza fissa dimora che in questo locale possono lavare, asciugare e stirare i propri indumenti, vestiti e coperte.
Il giudizio di RetailWatch: come si vede è una iniziativa che porta poco al business di P&G ma sicuramente giova all’immagine e ai suoi valori.
. Italiani e pregiudizi: in occasione dei Giochi Olimpici invernali di Pyongchang 2018 – che hanno visto ancora una volta P&G “Sponsor fiero di tutte le mamme” con l’iniziativa “Grazie di cuore,
Mamma!” e la campagna “Love over bias / Amore oltre i pregiudizi” – abbiamo realizzato la ricerca “Italiani e pregiudizi: stereotipi, preconcetti o paura del diverso?”. La ricerca ha evidenziato come l’Italia sia ancora un Paese preda dei pregiudizi: 9 intervistati su 10 hanno ammesso di aver provato un pregiudizio nei confronti del diverso, il 56% è stato vittima almeno una volta di uno stereotipo e la stessa percentuale è convinta che gli italiani abbiano spesso preconcetti verso gli altri.
Il giudizio di RetailWatch: argomento spinoso quello dei diversi, soprattutto in questo frangente politico. Anche questo porta pochi clienti e poco business, ma fa risaltare la volontà sociale di P&G.
. I rifiuti come valore. Oggi l’85% degli stabilimenti di P&G nel mondo ha ottenuto la qualifica di “Zero rifiuti in discarica”. Tutto parte dal considerare i rifiuti come una risorsa. I nostri dipendenti hanno lavorato in collaborazione con il nostro team GARP (Global Asset Recovery Purchases) per proporre modi innovativi e creativi per dare nuova vita ai materiali recuperati: gli scarti dei prodotti igienici per la cura femminile diventano sabbia per gatti, i vecchi barili per le
spedizioni vengono riproposti come pattumiere, banchi di scuola e vasi per alberi. Sin dall’inizio del programma nel 2008, l’azienda ha riutilizzato 5 milioni di tonnellate di rifiuti evitando di conferirli in discarica.
Il giudizio di RetailWatch: se 30 grandi multinazionali si mettessero davvero d’accordo sui temi ambientali i nostri mari e le nostre pianure non sarebbero prese come discariche a cielo aperto. Ci salveranno davvero le multinazionali?
Sono solo esempi. Un buon manager di marketing e non solo potrà trovare comodo leggere l’intero rapporto (scarica qui).
Musica da ascoltare per questo articolo: Isaac Albéniz, Triana in Iberia.