Billa Corso/Salisburgo: tre visual per i vini
Dicembre 2014. Il vino è contemporaneamente un segmento segnaletico dell’offerta di un’insegna ma anche uno fra i momenti più critici. Le rotazioni sono generalmente relativamente basse, la segmentazione a volte è un’opinione ma nei desideri del consumatore è uno dei reparti più visitati e per il retailer la visita non significa sempre una conversione in vendita.
Il nostro parere è che il reparto debba innanzitutto seguire una segmentazione di location: un assortimento articolato o con una scala prezzi e di servizio alta può servire solo alcune zone, un assortimento ridotto come numero di bottiglie e di scala prezzi può essere demandato al vicinato stretto o ai luoghi della mobilità.
Il grado di servizio va ripensato anche per le vendite on line, dove pochi si azzardano a promettere bottiglie refrigerate. Nei negozi fisici, a parte Esselunga, il vino, anche di prezzo elevato, non è quasi mai steso, tranne che in periodi particolari come le foire au vins.
Il caso che presentiamo è il reparto dei vini di Billa Corso a Salisburgo (Austria).
Le funzioni
Il reparto è diviso in tre momenti: il vino generico, quello più pregiato e steso nella gondola, quello di alto di gamma, refrigerato e nella vetrina chiusa.
È una divisione interessante, infatti i Billa che si fregiano dell’insegna Corso sono in genere nei centri abitati dove il cliente ha un alto reddito a disposizione. Gli è stata creata già una selezione e una scelta preventiva. Nel secondo step, addossato alla parete, i vini sono stesi, come dovrebbero sempre essere, visto che in piedi si deteriorano facilmente. (5)
I segni
La posizione di esposizione è già di per sé un segno evidente. È infatti difficile vedere nella GD una simile esposizione. Gli slim differenziati si incaricano poi di descrivere i vini in modo più approfondito. (4)
I valori
Vini dal mondo è la scritta che contrassegna il reparto, è un valore commerciale, certo, ma di grande respiro, come deve essere l’indicazione di Corso in Billa. (4)