Birra Beck’s, tutto giusto ma manca il graffio
Novembre 2015. Sarà che il mercato delle birre è davvero affollato, molto competitivo e in continua evoluzione. Sarà che il verde nel mondo della birra appartiene ad Heineken, anche se la prima bottiglietta verde è stata proprio quella di Beck’s. Ma il branding della più grande birra tedesca, per quanto giusto, corretto, ben articolato, fatica a segnare una differenza netta rispetto a quel grande dominatore di categoria che è appunto Heineken. Certo, a guardare le due marche da vicino, la differenza esiste: esiste nel tono di voce, più accogliente Beck’s, più arguta Heineken. Beck’s invita a esprimere se stessi, Heineken ironizza sulle nostre umane verità.
Un nuovo progetto
Beck’s oggi è più musicale, Heineken è più innovazione e design. Ma se volgiamo lo sguardo velocemente, come fanno tanti consumatori, allora quelle differenze si assottigliano troppo e vince la leadership di Heineken nel definire un mondo che sembra più proprietario e distintivo. Beck’s Unacademy è un progetto, per esempio, interessante e ben fatto: si dovrebbe cercare un twist per rendere tutto il brand immediatamente più unico e inconfondibile, come la sua storia potrebbe sostenere.
Silvia Barbieri