Bordoni-Pugliese: il consumatore è insoddisfatto

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Bordoni-Pugliese: il consumatore è insoddisfatto

Gennaio 2014. Seconda parte della tavola rotonda a Marca-Bologna fra Luigi Bordoni, Presidente di Centromarca (intervenuto anche a questa assise, giustamente e con grande realismo) e Francesco Pugliese, Presidente di ADM e direttore generale Conad.

Pugliese:
la marca del distributore rappresenta per il consumatore la vera alternativa per rispondere a questo momento di forte difficoltà.
Per i retailer i prodotti a marca del distributore sono gli unici ad essere trasparenti: si capiscono cioè il suo valore e i suoi prezzi. Non abbiamo difficoltà a difendere l’innovazione. Anzi. Il problema è che ne vediamo troppo poca. Le multinazionali oggi lavorano più che sull’innovazione sul cambio della formula di prodotto o sulla sgrammatura dello stesso e le presentano come innovazione, contribuendo a generare confusione.

Bordoni:
quelle espresse da Pugliese sono vecchie posizioni. L’Osservatorio della società di ricerca Episteme per Centromarca, mostra il grado di insoddisfazione delle persone quando acquistano: è passato dal 20% degli anni ’00 al 46% del 2013. I consumatori sono insoddisfatti di ciò che acquistano e a loro piace sempre meno fare la spesa a causa della diminuzione della qualità dell’offerta, della diminuzione del numero di marche presenti nel punto di vendita e dell’aumento dei prodotti a marca del distributore.
Credo che su questa ricerca, su questi dati vada fatta una tranquilla riflessione.
Noi osserviamo una simmetria fra marca dell’IDM e marca del distributore che però non viene registrata dalle ricerche di mercato di quest’anno.
Se oggi e in futuro, insieme, non riusciamo a diventare più attrattivi e a rendere la spesa un momento emozionante saremo soccombenti verso altri prodotti e altri servizi (viaggi, elettronica di consumo, ecc.) e le persone compreranno ancor meno nei supermercati, con uno scontrino ancor più basso di oggi.

Pugliese:
per rilanciare i consumi servono certamente interventi radicali per le imprese e per le persone. Dobbiamo contemporaneamente, però, ridurre i prezzi continuativi e la pressione promozionale. Altrimenti il consumatore sarà sempre più confuso e non capirà più nulla.

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