Buoni spesa Euronics: vado da Peck o da Faravelli?
Dicembre 2012. Euronics ha lanciato nei giorni scorsi una interessante promozione: con l’acquisto di prodotti di elettronica di consumo nel volantino Euronics il cliente ha adisposizione buoni sconto redimibili in negozi di vendita alimentari. Giornali e siti on line ne hanno scritto in maniera entusiasta.
Siamo andati a vedere. Ecco le nostre risultanze.
A Milano: 20 negozi, solo 4 della grande distribuzione (la Standa in via Palla è chiaramente un Billa). Fra gli altri Peck Rossi, Leoni: tutte gastronomie di altissimo livelli, con prezzi non di certo di per spese quotidiane. Addirittura c’è la Macelleria Faravelli: tempio della carne del bue di Carrù con prezzi al kg adeguati.
A Roma: al contrario nella capitale il rapporto è capovolto: solo 5 su 20 sono esercizi di gastronomia, gli altri sono supermercati della Gda.
A Firenze: lo stesso rapporto: 15 gastronomie e 5 supermercati.
A Napoli ritorniamo al criterio di Milano: 12 gastronomie e 8 supermercati.
I discount sono assenti everywhere, come fosse disdicevole acquistare in questa tipologia di vendita
Ci fermiamo qui. Evidentemente o la promozione è stata realizzata in poco tempo o le catene della grande distribuzione associata e dei discount (dove passa l’80% della spesa alimentare) non hanno accettato di partecipare in modo significativo perché già ingombre di promozioni (molte delle quali affatto efficaci) e avrebbero dovuto aprire le porte dei loro ced all’ennesima variazione. Strano perché qui e la le imprese della gd compaiono, ma davvero a macchia di leopardo. Urge un’inchiesta, ma è troppo complicato. Ecco allora le gastronomie dove il prezzo e il posizionamento di prezzo è circoscritto a un piccolissimo bacino di utenza.
Rimane la promessa di Euronics: “Milioni e milioni di euro in buoni spesa alimentari”. La domanda legittima di un consumatore è: “Da redimere da Peck?”.
Lavoro all'interno di una delle catene Euronics. I negozi coinvolti sono quelli che hanno una convenzione con la Sodexo. Può succedere che una insegna sia convenzionata in una regione e nell'altra no. Questo dipende da decisione più profonde che è inutile stare qui ad analizzare. In ogni caso i consumatori hanno gradito molto la promozione trovando prodotti a prezzi convenienti e sfruttando i buoni spesa per la loro quotidianità. In ogni città c'è un supermercato convenzionato quindi anche la spesa è risolta. Che poi il supermarket sia più costoso di un'altro sicuramente è una affermazione azzardata. Non è detto. Per esempio nella mia città è esattamente il contrario. E poi, diciamocelo ..è spesa gratis!
Egregio dottor Rossi come vede ho pubblicato l'elenco dei punti di vendita del Lazio che Lei ha voluto inviare, ben sapendo che nell'articolo io ho parlato di punti di vendita di Roma, non ho preso minimamente in considerazione le altre province, come potrà constatare da una lettura più attenta dell'articolo. Mi spiace la prenda così, anche se non si qualifica, io non accuso nessuno di nulla, ci mancherebbe altro, ho solo detto che mancano le principali insegne di ipermercati, supermercati e discount a Milano, Firenze, Roma e Napoli. Tutto qui. Luigi Rubinelli
Giusta analisi: in comunicazione Euronics parla di "Buoni Spesa Alimentari". Guardando sul sito si legge che sono buoni PASS LUNCH, ovvero i comuni Buoni Pasto…accettati in moltissimi bar/ristoranti ma difficilmente accettati nella distribuzione
La pressione promozionale nel largo consumo è ormai arrivata al 27%, negli ipermercati non è più sufficiente a contrastare la promozionalità dei supermercati. Tiene ancora il taglio di prezzo, ma non le promozioni che portano allo stoccaggio. Certo, dipende dai settori, ma in generale è così: super e ipermercati sono gonfie di promozioni, daltronde se 1 prodotto su 4 deve essere promozionato per essere venduto non è un buon indice di salubrità commerciale, non le pare? Luigi Rubinelli
"…ingombre di promozioni (molte delle quali affatto efficaci)" Ad esempio? Quale tipo di promozione ritenete sia "affatto efficace?" Grazie!