Carrefour-Roma-TorVergata: il sushi daily

Carrefour-Roma-TorVergata: il sushi daily
 
Febbraio 2015. L’impianto dell’ipermercato segue la configurazione tradizionale in uso al format: ingresso perpendicolare con vasta area promozionale (imbandita secondo un tema strategico), sulla destra del percorso di flusso c’è la sezione tecnologica e non alimentare,  tra la prima e la seconda parte della corsia promozionale si apre il lungo corridoio che conduce ai freschi, transitando per il tessile ed i prodotti confezionati di largo consumo (in Carrefour il settore è chiamato PGC, Prodotti di Grande Consumo).
Il layout contempla sia la Parafarmacia che l’Ottico, non di meno una macelleria ben teatralizzata, con lavorazione a vista e vasche adiacenti al lineare espositivo. Quest’ultimo è dotato di intersezioni tra la vetrata trasparente del laboratorio ed il banco stesso, su cui è possibile eseguire esposizioni di merceologie complementari (spezie o vino rosso di accompagnamento).
Le barriera casse si compone di 20 postazioni, di cui 8 in modalità self scanning (la percentuale del 40% indica la crescente importanza dello strumento che, se ben compreso e sperimentato con frequenza, consente il risparmio di una risorsa preziosa quanto i soldi: il tempo! Qualcosa inoltre di molto utile alla sedimentazione della fedeltà verso l’insegna, ormai irrinunciabile a ogni ipermercato che faccia capo ad aziende modernamente strutturate, volto a migliorare la produttività oraria del servizio casse e ad alleggerire il costo del personale in organico).
La corsia del vino ha la leggibilità impostata sul display verticalizzato in base alla provenienza territoriale.
E’ presente la vasca con assortimento di congelato sfuso.
Le particolarità più significative che emergono dalla visita a questo punto di vendita (giovedì 8 Gennaio, ore 17.30) sono due, la prima delle quali desta riflessioni sulle opportunità consentite alla clientela nell’atto di visitare, la seconda rappresenta invece un interessante esperimento di “shop in shop” focalizzato sul cibo etnico:
 

 
Carrelli
“Gentile cliente, puoi ritirare anche qui il tuo carrello per la spesa”.
Con questo avviso, posto lungo il corridoio centrale dell’ipermercato (tra le corsie del vino e quella della pasticceria industriale) Carrefour avvisa la propria clientela che, qualora non fosse adeguatamente equipaggiata, può prelevare un mezzo che consente maggiore spazio per gli acquisti.
In sostanza chi si accorge che il cestino non basta, ha qui a pronta disposizione un carrello. L’orientamento al cliente, in questo caso, appare chiaro; resta solo da intendere dove finiscono i cestini, una volta prelevato il carrello. Evidentemente l’organico è organizzato per ripristini veloci ed efficaci dell’ordine in zona. 
La resa dello spazio, visto che le attrezzature mobili non sono remunerative, è apparentemente sacrificata, ma ci si rende presto conto che un consumatore ben equipaggiato dovrebbe comprare di più, il numero di pezzi venduti dovrebbe crescere e di conseguenza con esso sia le battute medie che il fatturato globale.  
Generalmente l’area carrelli si trova all’esterno della barriera casse, questa variante sorprende e induce a riflettere approfonditamente sui flussi della clientela, sulle potenziali esigenze che si sviluppano nel corso dell’esperienza di acquisto, sui benefici indiretti di servizi in apparenza non direttamente redditizi, che anzi nell’immediato richiamano oneri operativi supplementari.
 

 
Sushi
Carrefour è una delle migliori scuole internazionali di retailing (impartisce nozioni sul campo, quelle che anticipano le tendenze e non si limitano a studiarle, citarle o classificarle), competente e autorevole in materia di gestione degli spazi con riferimento al format degli ipermercati. Che abbia voluto approfondire l’esperienza di “shop in shop” su alcuni dei propri punti di vendita, relativamente al cibo etnico, induce a considerare la validità di una scelta simile per differenziare gli spazi, per implementare la precisione operativa e gestionale ricorrendo a professionisti esterni, per valorizzare una categoria redditizia, per stimolare l’attenzione su qualcosa che sta in equilibrio tra la vendita assistita ed il take away, tra l’esposizione tradizionale e lo “show cooking”.
Attraverso il “Sushi Daily”, Carrefour consente alla propria clientela di assistere alla preparazione del sushi fresco, preparato a mano (con pesce fresco) secondo differenti tecniche, prettamente artigianali e tramandate dalla tradizione di un popolo (quello giapponese) rigoroso e molto sensibile alle esperienze gustative. L’utente può scegliere se farsi realizzare il piatto sul momento e portarlo via oppure identificarlo sul lineare refrigerato e poi depositarlo nel carrello. Dovrebbe trattarsi di un prodotto fresco, come quello servito al ristorante, ma più economico.
 
Volantino.
“Al costo”, dal 2 al 14 Gennaio.
In prima pagina quattro referenze, tutte dotate di framing, ma il vantaggio su tre delle quattro è ammesso solo per i possessori di CARTA PAYBACK.
Con queste modalità, la campagna promozionale sembra volersi isolare ad esclusivo favore dei fidelizzati.

In fondo alla pagina, c’è un buono sconto (da ritagliare) di CINQUE EURO, valido solo per una data (domenica 4 Gennaio 2015) e spendibile a fronte di una spesa minima di almeno €50.00 con carta SpesAmica PAYBACK.
In totale il volantino si compone di 40 pagine e dispone di una corposa sezione dedicata al tessile, con titolo “Tutti i colori dei saldi, ogni sconto ha un colore: 30%, 50%, 70%”.
Carrefour ha potenziato la campagna di fidelizzazione attraverso CARTA PASS MASTERCARD, il mezzo per ottenere uno sconto del 10% su tutta la spesa ogni MARTEDI’. Dal vantaggio sono esclusi gli articoli già in promozione, il cumulo con altre operazioni promozionali, protezioni assicurative Carrefour, carburante, farmaci da banco, quotidiani e riviste, gift card, ricariche telefoniche, buoni regalo Carrefour, schede prepagate per TV digitale, libri di testo ed in genere ogni altra categoria merceologica esclusa per legge.
 
Price position
Ecco tre esempi di posizionamento sui prezzi dell’industria di marca, utilizzabili come indicazione per interpretare la piazza di Roma comparata al resto d’Italia: