Giugno 2020. Gianbattista Schiaffino ci segnala questo caso di un locale che, senza piangersi troppo addosso invocando le provvidenze dello Stato, ha saputo adattarsi, riconoscendo il #coronavirus, approfittando del vuoto di offerta dell’Horeca, e proponendo un nuovo modo e una nuova offerta per i suoi clienti.
Al Bundalinda preferiscono il concetto di squadra, piuttosto che di comunità, ma fa lo stesso. Della Squadra fanno parte gli imprenditori, il personale e soprattutto i clienti.
Guardate per evitare il contatto fisico con il menù e la lista dei prodotti cosa si sono inventati:
Il menù con il QR Code, che ovviamente può essere personalizzato chiedendo successivamente al personale.
Ma anche le consegne a domicilio, sia del food, sia dei superalcoolici, anch’essi personalizzati per cliente. E anche le carte da gioco per chi non le aveva.
Bundalinda ospita da sempre mostre libere e non a pagamento di artisti che vogliono farsi conoscere nel quartiere. È un momento di localismo essenziale per Bundalinda, per gli artisti ma anche per il quartiere.
Addirittura ha fatto da tramite per l’ordinazione delle mascherine anti-coronavirus. Pensate un po’ alle difficoltà avviate dai farmacisti e anche da alcuni operatori della GDO: le mascherine in un locale dell’Horeca. Bisogna proprio avere un senso sociale (e imprenditoriale) per cimentarsi anche su questo versante.
E questo è ancor più interessante dal punto di vista del servizio e del marketing: oltre la prenotazione on line ha studiato l’abbinamento alla prenotazione del posto a sedere.
E tutto questo fino a tarda sera, sempre aperto, nelle diverse fasi del servizio, e sempre personalizzando.
Che volete di più?