Settembre 2020. CIRFOOD, impresa italiana leader nella ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare aziendale, presenta il proprio impegno nel campo della sostenibilità e nella promozione dell’educazione alimentare, attraverso il Bilancio di Sostenibilità 2019.
L’impresa da sempre opera nel pieno rispetto del territorio e delle persone con cui interagisce e in quest’ottica ha fatto propri gli SDG’s –Sustainable Development Goals – dell’Agenda 2030 dell’ONU, e implementato progetti e iniziative che puntano a far crescere l’impresa in modo sostenibile, dal punto di vista sociale, economico e ambientale per consentire alle generazioni future di godere delle stesse risorse e degli stessi diritti di oggi.
In linea con la visione che guida tutte le attività della cooperativa, “Feed the Future”, CIRFOOD si impegna a nutrire il futuro di idee e progetti, azioni ed investimenti che promuovano uno sviluppo sostenibile nel rispetto delle risorse del Pianeta. “La nostra impresa è guidata da sempre da due elementi imprescindibili: l’attenzione alle persone e alla sostenibilità. Ogni nostro servizio, ogni nostra attività punta non solo a migliorare il benessere dei nostri clienti e dei nostri dipendenti ma anche a generare valore, in maniera sostenibile per tutta la società, le prossime generazioni e il territorio.” afferma Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD.
Le persone sono infatti il vero valore aggiunto dell’impresa e i giovani rappresentano il futuro in cui CIRFOOD crede. Per questo ha voluto inoltre supportare l’occupazione giovanile, incentivando l’ingresso di giovani tra i 18 e i 29 anni (+12%). I dipendenti di CIRFOOD in Italia sono ora circa 12.000, di cui il 92% assunti con un contratto a tempo indeterminato e una presenza femminile di quasi il 90%.
Al fine di crescere insieme alle proprie persone, ed in risposta all’obiettivo di istruzione di qualità (numero 4) e di buona occupazione (numero 8) dell’Agenda 2030, CIRFOOD ha inoltre incrementato del 4,9% le ore dedicate alla formazione (oltre 105.000 ore), attraverso l’Accademia che ha concentrato le attività verso una formazione sempre più vicina alle necessità del business e che si è rivelata, e continuerà ad essere, cruciale per affrontare l’emergenza causata dal COVID-19. Infatti, la formazione del personale risulta fondamentale ora più che mai per supportare la riprogettazione dei nostri servizi che vedranno un aumento dei costi (dal 10 al 15%) che varia a seconda delle diverse realtà di ristorazione.
Per quanto riguarda l’impegno sul “fronte ambientale”, nel 2019 CIRFOOD ha proseguito il suo cammino verso un modello di produzione e di consumo più sostenibile focalizzandosi sullo sviluppo di attività volte a favorire la concretizzazione di una cosiddetta Economia Circolare. L’impresa ha infatti siglato partnership, e avviato confronti con istituzioni e altre aziende impegnate nell’approccio all’economia circolare, al fine di proporre prodotti e soluzioni per la riduzione dell’impatto ambientale delle attività.
CIRFOOD, nel 2019, ha anche aderito all’Alleanza per l’Economia Circolare, nata nel novembre 2017 dalla firma del “Manifesto per l’Economia Circolare” da parte di otto aziende italiane, leader nei rispettivi settori. L’alleanza, che ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dello Sviluppo Economico, vuole promuovere l’adozione dell’economia circolare in Italia con il coinvolgimento delle filiere industriali.
Riduzione degli sprechi alimentari e non
Da anni, in linea con l’obiettivo della lotta alla fame (numero 2) e del consumo responsabile (numero 12) dell’Agenda 2030, l’impresa recupera i pasti non consumati o non distribuiti, ma ancora commestibili e li dona ad enti caritatevoli del territorio per perseguire un duplice scopo: evitare gli sprechi alimentari e dare un contributo concreto alle famiglie in difficoltà. Nel 2019 sono stati donati oltre 76 mila pietanze e 2 tonnellate di alimenti.
Per CIRFOOD la circolarità non si limita al settore di appartenenza. Infatti, l’azienda ha definito un accordo con la società ESOSPORT, attiva nel settore del recupero e valorizzazione dei rifiuti, per il riciclo delle scarpe antinfortunistiche dei dipendenti che verranno destinate alla realizzazione di pavimentazioni per parchi giochi e piste di atletica.
L’importanza della qualità
Da sempre la ricerca della qualità è cruciale e rappresenta un impegno costante per CIRFOOD, sia per soddisfare i clienti e gli utenti, che per fornire pasti accessibili, sani e sicuri. Per questo, l’impresa ha rivolto grande attenzione anche alla sostenibilità della supply-chain: nel 2019 i fornitori attivi valutati con criteri di sostenibilità sociale e ambientale sono 274. CIRFOOD ha inoltre privilegiato prodotti BIO, DOP, IGP, STG, equosolidali, a filiera corta e a km zero, che oggi rappresentano il 23,5% delle materie prime alimentari totali impiegate.
Attenzione all’ambiente
CIRFOOD ha rafforzato il suo contributo per ridurre la presenza di plastiche nei mari, valutando l’utilizzo di plastiche biodegradabili e compostabili. In questa direzione, ha avviato un’iniziativa con il Comune di Salerno per l’introduzione di stoviglie esclusivamente biodegradabili e compostabili certificati nelle mense scolastiche cittadine. La soluzione consente di evitare ogni anno circa 660 mila piatti, 330 mila bicchieri, 330mila kit di posate e 120mila metri di pellicola per la termosaldatura in plastica.
L’impresa è attenta anche a limitare i consumi energetici, in linea con l’obiettivo di energia pulita ed accessibile (numero 7) dell’Agenda 2030, e idrici. Nel 2019, ha realizzato investimenti finalizzati all’uso di fonti rinnovabili (+160% di energia rinnovabile acquistata rispetto al 2018) e messo in atto azioni di efficientamento che hanno permesso di produrre il 366,1% in meno di emissioni di CO2. CIRFOOD ha inoltre investito oltre 2,2 milioni di euro in interventi di efficientamento energetico.
“Per raggiungere questi obiettivi, CIRFOOD continua ad investire in ricerca e sviluppo per realizzare progetti di educazione al valore del cibo, di economia circolare e di formazione” dichiara Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD. “L’esperienza che abbiamo vissuto con la pandemia, e che stiamo ancora vivendo, ci ha fatto riflettere ancora di più sulle conseguenze che hanno le nostre azioni sull’equilibrio della Natura. Come impresa, abbiamo il dovere di limitare l’impatto di queste azioni al fine di tutelare il pianeta e le comunità in cui operiamo”.