Com’è la nuova marca del distributore di Coop?
Settembre 2016. Comincia a vedersi a scaffale la nuova linea grafica di prodotti a marchio della Coop. Esce di scena la linea che ha contribuito a fare la storia delle PL in Italia, sostituita da una scelta improntata al minimalismo radicale. Il logo firma con grande discrezione prodotti che seguono i codici base della categoria. Un passaggio radicale dal massimalismo di una grafica che si ripeteva uguale e distintiva trasversalmente a tutte le categorie. Il cambio è sostanziale e presenta una PL che scommette sulla variabilità della sua presenza. La linea precedente aveva certamente fatto il suo tempo: un system troppo rigido e oggi anche un po’ povero. Troppo ripetitivo per soddisfare un consumatore sempre più attento al prezzo ma contemporaneamente alla ricerca di una gratificazione ogni volta che acquista, a prescindere dal prezzo.
Detto ciò il cambio ci sembra troppo remissivo: Coop si merita una voce più orgogliosa e dominante, pur nella varietà. Coop è partecipazione, gruppo. E quel gruppo di prodotti – così ben uniti tra loro – sembrava proprio espressione della filosofia di fondo di Coop: comunità di persone, comunità di prodotti. Una linea base ben identificata – magari ridotta nel numero delle referenze a vantaggio di altre linee specifiche del distributore, come per esempio Viviverde o la nuova Origine – avrebbe raccontato meglio il valore di Coop, evitando di giocarsi la carta del puro me-tooismo. Non necessariamente un system chiuso ma un linguaggio più distintivo e premiante nel suo complesso. Perché Coop è varietà, è qualità, è convenienza. Avrebbe potuto essere tutte queste cose con un linguaggio gratificante e orgoglioso della sua natura comunitaria.
Silvia Barbieri