Conad investe 1,1 mld in tre anni nella rete e acquisizioni
Giugno 2017. Conad ha presentato alla comunità finanziaria il bilancio del gruppo approvato dall’assemblea dei soci. Il 2016 si è chiuso con un fatturato della rete di vendita pari a 12,4 miliardi di euro, 230 milioni in più rispetto all’esercizio precedente (+1,6%). Dato significativo in un anno contrassegnato dalla stabilità delle vendite e con i consumi delle famiglie che continuano a sostenere la progressiva ma lenta ripresa economica.
L'ebitda
Il margine operativo lordo (Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle cooperative) è del 4,5%, cresciuto a 400,3 milioni di euro da 395,5 milioni del 2015 (+1,2%). Il reddito operativo (Ebit) è passato a 228,6 milioni di euro, +7% rispetto ai 213,8 milioni del 2015.
In crescita anche l’utile di esercizio, a 200,9 milioni di euro dai 164,8 milioni del 2015 (+21,9%).
Lo sviluppo
Per il triennio 2017-2019 Conad vara un piano di sviluppo che prevede investimenti per 1.101 milioni di euro (413 nel 2017, 402 nel 2018 e 286 nel 2019) finalizzati a aperture e ristrutturazioni, al miglioramento dell’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini, alla costruzione di nuovi centri distributivi.
L'accordo con Cattolica
Lo scorso anno, Conad e Cattolica Assicurazioni hanno costituito il fondo di investimento immobiliare Mercury, uno strumento che libera risorse e consente di recuperare liquidità da investire nello sviluppo della rete di vendita, accelerando il percorso di crescita che ha caratterizzato la strategia del gruppo distributivo negli ultimi anni.
«Conad è avvantaggiato rispetto ad altre imprese, perché non ha difficoltà a reperire le risorse economiche per i propri investimenti», sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «La difficoltà di accesso al credito è comunque un handicap: meno credito significa meno investimenti, meno consumi, meno ripresa. Dovremmo recuperare la mentalità degli anni Sessanta, scommettere sulla persona e sulle sue capacità, abbandonando le speculazioni finanziarie che fanno bene solo alla trimestrale di turno. Occorre la forza di nuove idee, una visione di ampio respiro, la corretta valutazione del mercato ponendosi obiettivi a lungo termine. Sempre più la finanza deve essere vista come uno strumento per dare solidità a programmi e visioni per gli anni a venire, svestendola invece della valenza di profitto fine a se stesso».