Coop Fior Fiore: un altro competitor di Nespresso?

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Coop Fior Fiore: un altro competitor di Nespresso?

Novembre 2012. La qualità del marchio Fior Fiore Coop, la cultura gastronomica della cooperazione, firma la nuova macchina per espresso esclusivamente italiana. E presenta le sue capsule attente all’ambiente, perché composte da materiali separabili che permettono di gettare il caffè nell’organico dopo l’utilizzo.
Il kit “macchina per espresso” comprende 63 capsule assortite in nove varianti di miscela.
Un debutto con il proprio marchio Fior Fiore avviene in un mercato particolarmente affollato di insegne e produzioni straniere.
Coop vuole giocare in casa e si affida a un fornitore italiano (l’azienda Capitani) che ha creato una macchina dalle caratteristiche distintive, tutta italiana sia nell’assetto tecnologico, che nel design e nell’assemblaggio dei componenti.

L’anima ecologica, pensata proprio per un consumatore sempre più attento alle problematiche ambientali, si ritrova anche nella progettazione delle capsule realizzate in modo tale da conferire il caffè esausto alla raccolta domestica dell’organico. Un unicum nel panorama delle capsule espresso: di fatto dopo l’uso e una volta rimosso il sigillo superiore, è possibile gettare il fondo del caffè nella raccolta dei rifiuti organici. Il prezzo promozionale è tra i 59 e i 69 euro a seconda delle cooperative.

Una mossa di store brand inaspettata che forse prefigura l’ingresso della private label in altri settori merceologici. Molti si domanderanno, ancora una volta, se il competitor di una simile offerta è Nespresso. La risposta di RetailWatch è no: a cominciare dal club, le consegne a domicilio e altri servizi offerti dal brand svizzero rendono diverso Nespresso dai suoi competitor: il lancio continuo di nuovi modelli a prezzi diversi la dice lunga sulla volontà di creare sensazioni e attesi sempre diverse. Evidentemente sia nella macchine sia nella capsule c’è, però, ancora spazio di mercato.

11 Commenti

  1. Nespresso ci prende in giro con pubblicità e design, ma la maggior parte dei gusti è rivolto verso l'utilizzatore straniero che, come ben sapete, hanno gusti molto diversi in termini di caffè. Questa a mio parere è la migliore scelta qualità prezzo che si possa avere, ve lo dice uno che è già passato per lavazza a modo mio e nespresso. Inoltre è già capitato due volte di trovarle in offerta ad un prezzo ancora più vantaggioso. Io le ho conservate aperte per una decina di giorni (non in frigo) e non ho percepito un degrado significativo della qualità sinceramente, certo è chiaro che se uno le lascia all'aperto per 2 mesi….

  2. Sono d'accordo con il commento del Sig. Ennio.Qualsiasi tipo di capsula eroga caffè'di scarsa corposità (ha il gusto di un caffè lento); la temperatura di uscita è bassa.Devo dire che appena si è presentata l'offerta per la macchina NESPRESSO ( a 59 euro)l'ho acquistata.Anche se il costo della capsula è superiore il risultato non è paragonabile.

  3. per competere con nepresso bisogna avere caffè buono e buone macchine, questa non ha le due cose, ho fatto un acquisto sbagliato. altrto punto a sfavore é la mancanza di caffé con capsule compatibili e di capsule con orzo,o almeno non le ho trovate

  4. Le capsule Coop, a differenza delle Nespresso, sono in plastica ed hanno una membrana permeabile all'acqua e all'aria. Essendo confezionate in atmosfera protettiva il produttore consiglia, una volta aperta la confezione, di conservarle in frigo per preservare l'aroma. Io personalmente le conservo in un barattolo a chiusura ermetica ma non in frigo e, fino ad ora, non ho avuto problemi qualitativi. Il caffè è buono, la macchina funziona bene, è facile acquistare le capsule (hanno un costo di ? 0,266 a capsula), c'è ampia varietà di scelta e, fatto non trascurabile, hai la possibilità di separare caffè e capsula in modo da ridurre la quantità dei rifiuti (impossibile con Nespresso, a meno che tu non raccolga le capsule usate consegnandole presso le boutique Nespresso). Avendo assaggiato qualche volta il Nespresso Arpeggio, ti potrei consigliare Michelangelo o Leonardo per le capsule Coop, ma anche Tintoretto potrebbe piacerti. Poi, le preferenze sul caffè sono sempre soggettive. Se ti capita, provale: ultimamente ho notato che nei punti vendita Coop della mia città dal venerdì alla domenica ci sono i promoter della macchina da caffè ed è possibile assaggiare alcune miscele. Personalmente sono soddisfatto dell'acquisto. L'unico dubbio rigaurda l'assistenza tecnica in caso di guasto, non molto chiaro sul come e a chi rivolgersi. Spero di non averne mai bisogno.

  5. Ma che vuol dire che una volta aperte vanno tenute in frigo? Il caffè in frigo? Le capsule? Non capisco. E poi hanno una scadenza così breve??

  6. Qualcuno mi potrebbe fare una comparazione con la Nespresso? Utilizzo Nespresso oramai da cica 3 anni però i costi sono elevati e le capsule difficili da trovare se non ordinandole. Questa invece è sicuramente più economconica e le capsule si trovano facilmente. Amo il caffè forte infatti della Nespresso uso Ristretto, Indrya e Arpeggio. Vorrei che qualcuno mi faccia una comparazione della qualità caffè. Grazie.

  7. Ho acquistato anch'io questa macchina, un po' per il prezzo promozionale, un po' per la facilità di acquisto delle capsule e per la facilità di smaltimento delle capsule stesse rispetto, ad esempio, a quelle Nespresso. Unico difetto delle capsule Coop è che, una volta aperte, vanno conservate in frigo e consumate entro due-tre settimane perché non "ermetiche" come le Nepsresso. La macchina sembra funzionare bene: è semplice da usare, essenziale nel funzionamento, ha materiali buoni (spero durevoli), architettura non troppo complessa, non è troppo rumorosa e la temperatura di erogazione dell'acqua è buona. Per la macchina da caffè, al momento, il mio voto è 7. Al momento ho assaggiato tre tipi di caffè e questo è il mio personale giudizio: Tiziano, decaffeinato 50% arabica e 50% robusta (voto: 6-) Botticelli, 30% arabica e 70% robusta (voto: 6,5) Tintoretto, 100% arabica bio ed equosolidale (voto: 7-) Prossimamente vi farò sapere la mia opinione sugli altri tipi di caffè.

  8. Ho acquistato la macchina a 59 Euro all'Ipercoop di Genova. Le cialde a corredo (63) sono confezionate in 9 sacchetti di diversa miscelazione da 7 capsule cadauno. Sto ancora provando i vari aromi alla ricerca di quello che sarà il prescelto per i miei acquisti. Ho visto a scaffale che le capsule vengono vendute in sacchetti da 15 pezzi al prezzo standard di 3.99, quindi non particolarmente "economico" ma comunque proporzionato alla qualità del caffè che personalmente giudico eccellente. Molto buona anche la variante decaffeinata. La macchina è piccola, di semplice utilizzo ma forse un poco "leggerina" ovvero mi aspettavo pesasse di più, comunque svolge egregiamente il suo lavoro. Il posizionamento della tazzina viene facilitato da un supporto rialzabile che la avvicina all'erogatore e permette anche l'utilizzo (alzandolo) di mug. Le vibrazioni all'erogazione sono limitate. Il caffè prodotto ha un buon gusto in tutte le varianti finora provate ma non presenta una crema alta o comunque corposa in grado di mantenere per qualche istante lo zucchero sospeso… speriamo che qualche altra miscela lo permetta. Acquisto comunque consigliato anche come regalo di Natale.

  9. La Coop assume sempre più spesso posizioni contraddittorie, fa la linea biologica e ci mette verdura che arriva da milioni di kilometri di distanza, promuove l'acqua del rubinetto e poi vende il caffè in cialde, il prodotto famoso per essere uno spreco di mini imballi. Per carità come dice Matteo l'idea sarebbe carina se fosse davvero tutta italiana, ma la materia prima non credo lo sia, in Italia non esistono piantagioni di caffè ma tantissime ottime torrefazioni nostrane, come Tazza d'Oro o il buonissimo caffè Quarta della Puglia.

  10. Il mio commento è sicuramente di parte perchè lavoro per una Cooperativa, però l'ho comprata e vi assicuro che il caffè è buonissimo e con gli ospiti si fa un figurone. Inoltre l'idea di realizzare un prodotto tutto italiano nel non food in un periodo in cui tutto il non food viene dalla Cina, è una strada che vorrei vedere intrapresa anche da altri. Saluti.

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