Coop Italia coinvolge i dir. comm. con l’IDM
Giugno 2014. Coop muta pelle, procede al cambiamento organizzativo interno e a una nuova strategia commerciale che punta a cambiare i meccanismi di ingaggio con l’industria. Si conferma leader di mercato e raggiunge la quota di mercato del 19,1%. “In uno scenario di grande cambiamento che per la prima volta dopo anni fa registrare timidi segnali di risveglio -dichiara Marco Pedroni, presidente Coop Italia- Coop va meglio della media del mercato della grande distribuzione, ma vuole ancora migliorare i suoi risultati non perdendo di vista la missione che è propria di una impresa cooperativa: la convenienza, non disgiunta dai valori di sicurezza, qualità e trasparenza. Coop per tutti, non solo per le fasce più forti”.
I direttori commerciali delle 9 Coop
Tra le novità annunciate nell’assemblea annuale di Coop Italia la presenza nel Consiglio di Amministrazione di tutte le 9 grandi cooperative e la nascita a fianco del Cda di un Comitato Commerciale Nazionale con i direttori commerciali delle cooperative per le attività e i progetti nazionali.
Una Coop che muta pelle e che guarda avanti con determinazione, consapevole di una ritrovata unità. E’ questa l’immagine di Coop che Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, consegna alla platea presente all’Assemblea Annuale in cui si presentano i dati del Bilancio Consuntivo 2013, alla quale hanno partecipato tra gli altri, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e il Presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti .
Il bilancio 2013
Un Bilancio che riconferma un buono stato di salute di Coop che mantiene la sua leadership nella grande distribuzione del nostro Paese raggiungendo la quota di mercato del 19,1% (era il 18,5% un anno fa) e assestandosi sui 12 miliardi e 724 mila di fatturato. 1200 sono le strutture di vendita, 54.700 gli addetti, mentre continua a crescere la base sociale che ha superato gli 8 milioni con un trend in aumento del 3,4% rispetto al 2012. Successo confermato per il prodotto a marchio Coop, perfetta sintesi di convenienza e qualità, che ha superato quota 27% (in crescita di un punto rispetto al 2012).
Buoni risultati anche fuori dal core-business centrale in virtù dell’allargamento dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 119 i Coop Salute dove rispetto all’acquisto dello stesso paniere di prodotti presso il canale farmacia tradizionale, si è generato nel 2013 un risparmio sul farmaco senza obbligo di prescrizione di circa 11 milioni di euro (mediamente -25% rispetto a analogo prodotto), mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto 1 milione e 250mila attivazioni. 13 gli impianti di carburante per un erogato complessivo nell’arco del 2013 pari a circa 230 milioni di litri.
Segnali interessanti arrivano anche dal comparto delle vendite on line dove Coop ha debuttato lo scorso autunno con Coop on line: oltre 3,2 milioni di visitatori, 200.000 iscritti alla newsletter mentre è in corso il rafforzamento dell’offerta del sito che raggiungerà a regime circa 11.000 prodotti.
“In uno scenario di grande cambiamento che per la prima volta dopo anni fa registrare timidi segnali di risveglio -dichiara Marco Pedroni, presidente Coop Italia- Coop va meglio della media del mercato della grande distribuzione, ma vuole ancora migliorare i suoi risultati non perdendo di vista la missione che è propria di una impresa cooperativa: la convenienza non disgiunta dai valori di sicurezza, qualità e trasparenza. Per rendere accessibile il cibo buono e sicuro a tutti, anche alle famiglie meno abbienti”.
La nuova strategia commerciale
Sul tavolo della nuova Presidenza, a un anno di distanza dalla nomina, alcuni nodi risultano sciolti. In primo luogo l’avvio di una nuova strategia commerciale sulla convenienza che mira a introdurre cambiamenti importanti nella relazione con il mondo dell’industria.
E tra le altre novità la presenza nel Consiglio di Amministrazione di Coop Italia di tutte le 9 grandi cooperative e la nascita a fianco del Cda di un Comitato Commerciale Nazionale con i direttori commerciali delle cooperative per le attività e i progetti nazionali lasciando al Cda il compito di tracciare la strategia più complessiva. Varata anche la sperimentazione su 4 Ipercoop di un nuovo modello e riconfermato pur tra le difficoltà presenti in quel territorio il presidio al Sud.