Novembre 2019. Coop Italia e IBM annunciano oggi i primi risultati di un percorso iniziato un anno fa, quando Coop e IBM hanno lanciato un “Call for Ideas” dedicata all’applicazione della tecnologia blockchain alla filiera alimentare e in particolare alla produzione delle uova a marchio Coop.
Tra le 28 idee presentate, quella che ha maggiormente delineato il potenziale della blockchain, è stato quella della start-up francese Connecting Food. Si tratta della prima applicazione di una tracciabilità completa delle uova fresche biologiche della linea Coop Vivi Verde (confezione da 6 uova), che è arrivata sugli scaffali Coop in Italia nel maggio 2019.
La soluzione sviluppata, basata su Hyperledger Fabric, un framework della Linux Foundation, è ospitata su Cloud IBM, permette la piena trasparenza e visibilità dei vari attori coinvolti nella filiera della produzione delle uova a marchio Coop e coinvolge complessivamente 2 milioni di galline per oltre 200 milioni di uova prodotte all’anno.
Il consumatore, scansionando il QR Code stampato sulla nuova confezione e digitando il codice specifico del lotto, può scoprire la storia del prodotto e risalire dal punto vendita all’allevamento, identificando non solo il territorio da cui proviene l’uovo, ma anche l’incubatore da cui è nata la gallina. I consumatori possono constatare inconfutabilmente che le uova sono state prodotte nel pieno rispetto dei requisiti di benessere animale, mai chiusi in gabbia, e senza l’uso di antibiotici. Tutto ciò è certificato da due organismi terzi indipendenti e dimostra il rispetto di tutte le norme di legge e dei requisiti aggiuntivi previsti da Coop Italia.
Nel mese di luglio, in diversi punti vendita Coop in Italia, sono stati intervistati più di 1.000 consumatori sull’importanza della trasparenza della catena di approvvigionamento e sull’esperienza effettuata leggendo il codice QR code per ottenere informazioni dettagliate, codice leggibile anche sul sito Coop: https://www.coopchain.coop.it
Tra gli acquirenti di UOVA Vivi Verde, tutti coloro che hanno utilizzato il QR Code hanno espresso altissimi livelli di soddisfazione e interesse sia per il test di scansione fatto in negozio che a casa.
Dall’intervista è emerso che i consumatori sono chiaramente consapevoli dell’importanza della trasparenza delle informazioni relative alla supply chain, in particolare per quanto riguarda le uova, il che conferisce a Coop fiducia e credibilità.
L’utilizzo della tecnologia BlockChain, pur avendo per ora poca penetrazione, dimostra un ulteriore impegno di Coop verso l’innovazione, per rendere l’informazione sulla catena di approvvigionamento ancora più sicura e trasparente, premiata dall’83% del campione che considera un incentivo al riacquisto di questo prodotto.
“Applicare la blockchain alla filiera delle uova è un ulteriore passo avanti in un percorso di trasparenza che contraddistingue i prodotti a marchio Coop, e dimostra anche le migliori pratiche legate alle uova – spiega Chiara Faenza, responsabile dei valori di sostenibilità e innovazione di Coop Italia – Per l’impegno dimostrato su questa filiera, Coop ha ottenuto nel 2010 un riconoscimento internazionale assegnato dall’associazione Compassion in World Farming, la più grande organizzazione internazionale che si occupa dell’argomento. Infatti siamo stati premiati per aver deciso di vendere solo uova da allevamento a terra , estendendo all’intera gamma quanto già fatto dal 2003 per le uova con il nostro marchio. A luglio abbiamo condotto un sondaggio tra i consumatori per verificare la loro soddisfazione per questa nuova applicazione tecnologica”.
La natura stessa della blockchain, e la fiducia intrinseca che offre, è una piattaforma ideale da cui costruire una rete per la trasparenza alimentare. Costruita su standard aperti, è anche una piattaforma per l’innovazione e la collaborazione, che riunisce diversi professionisti con l’obiettivo comune di costruire la fiducia dei consumatori. – spiega Stefania Asti, Consumer Industry Leader IBM Italia – La catena delle uova sviluppata con Coop Italia è un grande esempio di come la tecnologia blockchain possa informare meglio i consumatori sul cibo che scelgono, acquistano e mangiano e dimostrare trasparenza nel percorso di tutta la filiera”.