CoopOperaie Trieste: verso il fallimento, art.62

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CoopOperaie Trieste: verso il fallimento, art.62

Ottobre 2014. Il Messaggero Veneto ha pubblicato oggi, 20 ottobre, questa nota:

UDINE. La Procura della repubblica di Trieste ha formulato istanza di fallimento della società “Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli” (che ha 18 sedi anche in Friuli: 10 a Pordenone, 3 a Udine e 5 a Gorizia) e ha chiesto al tribunale provvedimenti cautelari a tutela del patrimonio. Sulla base dei bilanci dal 2007 al 2014 – evidenzia la Procura in una nota – le Coop evidenziano «un grave e conclamato stato di decozione», e non sono più in grado di far fronte alle obbligazioni nè con mezzi ordinari nè con quelli straordinari. Amministratore giudiziale della società è stato nominato l'avvocato Maurizio Consoli.

Per far fronte alla situazione di “totale illiquidità”, Cooperative Operaie ha fatto ricorso negli ultimi mesi a due finanziamenti erogati dal Consorzio Cooperativo Finanziario per lo sviluppo, ottenendo un primo prestito ipotecario di cinque milioni di euro, esaurito in pochissimi mesi, e un secondo di altri tre, sempre per le spese correnti. Ha prestato garanzie su alcuni dei suoi più importanti immobili, tra i quali l'ipermercato all'interno del centro commerciale Torri d'Europa.

«Scopo della procedura avviata – sottolinea il Procuratore Capo, Carlo Mastelloni – è il salvataggio di Coop, con particolare attenzione all'esigenza di garantire l'interesse dei soggetti deboli: i 600 e più lavoratori, e i titolari del prestito sociale, decine di migliaia di piccoli risparmiatori, molti di loro probabilmente non giovani, cui il default arrecherebbe un nocumento patrimoniale ma anche emotivo; senza scordare che l'onda lunga della loro incapienza economica si propagherebbe a lungo e lontano, e coinvolgerebbe l'intera città».

L'impresa, prosegue la Procura giuliana, «deve perciò restare integra, conservare, oltre ai beni materiali, anche la sua forza lavoro e in generale i suoi valori immateriali, vale a dire tutto quello che fa di un coacervo di beni un'impresa, quel plus-valore che è un'impresa vitale, con una precisa personalità, con una mission». Tra gli strumenti ipotizzabili, il concordato con riserva, una forma di commissariamento, che è nei poteri della Regione.

La Procura della Repubblica «è fiduciosa nel buon esito della vicenda, nel raggiungimento dell'obiettivo, che è salvare Cooperative Operaie; ma deve essere chiaro che è un obiettivo raggiungibile solo con un'ampia collaborazione di tutte le istituzioni e di soggetti imprenditoriali esterni», conclude la nota”.

Le Cooperative Operaie sono sempre state autonome (filosoficamente parlando dalle altre Coop), basta dare un'occhiata al logo del brand, diverso dalle altre Coop. Probabilmente pagano anche questo isolamento, in una regione particolare con una popolazione che sta invecchiando più delle altre. L'Art. 62 ha fatto poi il resto.

Nello stesso territorio opera anche Coop Nord Est con supermercati diversi da quelli di Coop Operaie. Probabilmente toccherà a Coop Nord Est il compito di rilevare, nel caso sia questa la scelta, i punti di vendita delle Operaie, particolarmente numerosi a Trieste.

 

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