Coralis lancia etichètto, per il made in Italy a 360°
Maggio 2015. Coralis, da sempre promotore della qualità e della certificazione dei prodotti alimentari e sostenitore del vero Made in Italy in tema di cibo, da vita a un progetto che salvaguardia la sicurezza alimentare, che garantisce la provenienza dei cibi e certifica il luogo di produzione. Lo fa attraverso Etichètto, un nuovo modo, immediato e riconoscibile, di identificare i prodotti che rispondono a criteri che assicurino la salubrità di ciò che mangiamo e che ci permettano di risalire tutta la filiera.
Etichètto è un programma etico, uno strumento per ridare trasparenza alle origini e alla lavorazione dei prodotti di cui ci nutriamo. Etichètto non sostituisce la marca del produttore, ma la integra, attestandone le qualità, i tracciati ed i percorsi. Non è una forma di marca del distributore, ma si configura come una super label che fa della trasparenza e della garanzia etica i propri principali valori, senza sminuire il ruolo dei produttori, ma esaltandone, quando reali, le migliori caratteristiche, quindi discrimina fra chi usa materie prime oltrechè produrre in Italia e chi non lo fa.
E’ una sorta di alleanza con tutte le parti: coltivatori, produttori, clienti.
Etichètto, prende ispirazione dalle clear label, etichette trasparenti, dove con trasparenti s’intende esaustive, facili da leggere, ricche di informazioni, nate nel mondo anglosassone e che oggi, con Etichètto fanno la loro apparizione anche in Italia. Etichètto è la prima social label, cioè un’etichetta al servizio delle persone che non necessita di vestire i panni di un marchio autonomo, in sostituzione a quello del produttore, perché la sua forza risiede in contenuti universalmente riconosciuti come garanti della qualità e della salubrità dei prodotti che la esibiscono.
Coralis, punta dunque su un’etichetta che sia utile a chi la spesa la fa con Etichètto, le persone sanno esattamente cosa comprano, ne conoscono le caratteristiche fondamentali, sono consapevoli dell’acquisto sono in grado di valutare correttamente il rapporto qualità-prezzo.
Cosa racconta Etichètto
Etichètto racconta tutto ciò che un prodotto è:
1. È trasparente, cioè tutto ciò che lo riguarda è chiaramente dichiarato;
2. È italiano cioè nato e prodotto in Italia perché l’Italia garantisce gli standard di qualità più alti d’Europa in tema di prodotti alimentari ed è il territorio che ha il maggior numero di bio-diversità;
3. È no OGM perché ancora non sono chiare le implicazioni su salute ed ambiente delle sementi OGM;
4. È filiera certa, cioè tutta la filiera è controllata e certificata;
5. È controllato cioè i produttori, gli allevamenti, gli stabilimenti di produzione sono sottoposti a rigorosi controlli in tema di qualità, di benessere animale, di ambienti di lavoro
6. È no ingredienti nocivi cioè nessun prodotto che contenga ingredienti nocivi, come ad esempio l’olio di palma, potrà avvalersi del marchio Etichètto.
Spiega Eleonora Graffione, presidente di Coralis: “Prima di tutto ci piaceva enfatizzare la radice della parola etica, all’interno di questo progetto. Poi una digressione un po’ filosofica, Etichètto può anche essere considerato un verbo: io etichetto, cioè io scelgo un prodotto perché è tutto quello che dice di essere. In questo modo il cliente torna ad essere protagonista dei suoi acquisti, un protagonista cosciente e libero. E poi perché no, io etichetto potrebbe trasformarsi in un noi etichetto, una community culturale del cibo all’interno della quale far nascere dibattiti, iniziative, nuove idee…”.
Di cosa discute la business community
Su questi temi si sono spesi personaggi legati al mondo della GDO, imprenditori (Vito Gulli, presidente di Asdomar, che si è speso non poco sull’evidenza in etichetta del prodoto fatto in italia, non potrà giovarsene), economisti: è attiva una grande discussione su tutti i principali social media, primo tra tutti twitter con l’ hastag #prodottodove e l’account @ioleggoletichetta.
Etichètto sarà sugli scaffali a partire da settembre con un catalogo dedicato di circa 150 referenze declinate nei vari settori: prodotti secchi, salumi e formaggi, bevande, surgelati, aceti di vino DOC, pelati e derivati del pomodoro, miele, legumi secchi, marmellate e confetture, pasta di semola, riso.
Inoltre, in collaborazione con FAI/Coldiretti, frutta e verdura fresche e fiori recisi, fiori radicati e piante aromatiche.
Ad oggi sono circa 35 i fornitori con cui Coralis ha condiviso il progetto,
Un progetto aperto
Il presidente di Coralis, Eleonora Graffione, sottolinea che non sono richiesti contribute di nessun tipo per adottare il marchio da parte dei fornitori, ma solo una loro parte attiva nel promulgare il progetto.
Curioso che questo progetto sia stato lanciato da un piccolo gruppo (di negozi specializzati? Negozi tradizionali evoluti?) aderente a ADM come Coralsi (in centrale di acquisto con Auchan) e non dai big retailer che pure parlano molto di italianità. È un progetto verticale e orizzontale contemporaneamente (quindi sia per I retailer sia per l’IDM), di lungo periodo, (finalmente un progetto di lungo period!), “aperto a chi vorrà aderire, con libertà, osservando con scrupolo mission, posizionamento e valori di Etichètto” sottolinea Eleonora Graffione.
U2!Unes-Finiper inserisce sul lineare la bandierina italiana per contraddistinguere i prodotti fatti in Italia, ma non indica se tutte le materie prime sono italiane. Etichètto parte da qui ma aggiunge qualcosa in più, le materie prime certificate provenienti dall’Italia. Un passo in avanti non indifferente. Secondo RetailWatch l’adesione a questo progetto compatterebbe nuove forze a favore del made in Italy a 360°, un passaggio cruciale e vitale perchè I retailer possono espandersi all’estero ma non delocalizzare.