Cosa ci fa un pastore in p.zza del Duomo a Milano?
Novembre 2012. I retailer hanno (anche se molte volte fan finta di non saperlo) un ruolo sociale, come tutte le imprese del resto, come tutte le persone consapevoli di vivere in una società con la S maiuscola. Unes, U2 e Coop Lombardia hanno sostenuto la realizzazione di “L’ultimo pastore” di Marco Bonfanti che sarà presentato durante il Festival di Torino alla fine del mese. Bonfanti è un giovane regista esordiente ma ha diretto L’ultimo pastore, raccontando la storia vera in chiave fiabesca di Renato Zucchelli, pastore nomade ultra quarantenne che vive alla periferia di Milano. «Zucchelli vaga ogni giorno per l’area della città con mille e cinquecento pecore, e ha un sogno: portare le pecore in Piazza del Duomo per farle incontrare con i bambini del capoluogo» spiega Marco Bonfanti. L’impresa di portare le pecore in centro non è stato uno scherzo perché la piazza è una location ambita e difficile da opttenere, con una scena che vede coinvolte centinaia di animali e di comparse. «L’ ok per girare gratis è arrivato tra giugno e luglio, dopo una lunga trattativa della Film Commission- dice Franco Bocca Gelsi, uno dei produttori della Gagarin -. Determinante il fatto che fossimo una produzione indipendente e a basso budget, oltre che per la storia incredibile di questo pastore che vive in città». E il Comune conferma con le parole dell’ Assessore al Commercio di Palazzo Marino Franco D’ Alfonso «di aver concesso l’ utilizzo della piazza perché in questo documentario si riconoscono i valori sociali di rispetto per la natura, l’ ambiente e le tradizioni, importanti principi condivisi e promossi da questa amministrazione». Nel film il pastore Renato Zucchelli viene raccontato come un sognatore che vuole di incontrare i bambini per trasmettere loro la passione per l’ ambiente. «È incredibile come questo pastore riesca a rendersi invisibile con il suo gregge mastodontico – racconta Bonfanti – . A volte lo si può incontrare vicino al cavalcavia di Lambrate, sotto le tangenziali, lungo i tratti autostradali o al laghetto dei cigni di Milano 2. Una scena l’ abbiamo girata lì all’ alba, mentre lui tosava le pecore».
Il film è a lieto fine, ovviamente, anche se, francamente lascia un po’ di amaro in bocca nel vedere due mondi, il pastore e i bambini, che per incontrarsi hanno bisogno della produzione di un film e della comprensione dell’amministrazione pubblica. Forse bisognerebbe sognare un incontro al contrario: l’ammnistrazione pubblica di qualsiasi città che chiede a uno dei rari pastori rimasti come Bonfanti il permesso per girare un film su di lui. Buon fiuto di Unes e di Coop per aver sottoscritto questo impegno.
Incontro per caso zucchelli ogni tanto, in inverno quando si lascia l'alpeggio per la pianura. È' un piacere vedere e parlare di arte sogni e consumi . Grazie
Credetemi, rispetto alle centinaia e centinaia di migliaia di euro che anche una media azienda come la nostra ancora investe ( e spesso spreca ) in volantini fa piacere ogni tanto scoprire che basta poco per sostenere qualche progetto '' apparentemente folle e fuori del tempo '' frutto di testardaggine e visione di qualche sognatore. Sono i soldi ( pochi ) meglio spesi e di cui in Unes e U2 andiamo fieri, non per il ritorno pubblicitario che pensiamo di averne, ma perche', sostenendo ( insieme ad altri ) un sogno ( .. del pastore, del regista ..della produzione ) vogliamo dimostrare che questo nostro paese è vivo e che ce la puo' fare, basta avere idee, forza di volonta', rimboccarsi le maniche e mettersi all'opera.