Cosa vogliono i consumatori quando si parla di promozioni
Aprile 2018. Ci risiamo con le promozioni, la loro efficacia e soprattutto la percezione che ne hanno i consumatori.
Le politiche promozionali sono al centro del dibattito della retail community. Anche se ufficialmente nei convegni, nelle interviste tutti si dicono soddisfatti per il leggero decremento della pressione promozionale, quasi tutti i retailer continuano a perpetrare il regime storico delle promozioni.
Per onestà intellettuale bisogna solo estrapolare dal mazzo U2-Unes per la sua rigorosa politica di everydaylowprice, EDLP.
Proviamo ad approfondire.
. Il 60-64% delle persone interpellate da diversi istituti di ricerca, con un campione significativo dice che grosso modo le promozioni sembrano poco diverse fra loro.
. In uno studio di RemLab i ricercatori hanno chiesto di indicare i motivi della scelta dell’insegna per le promozioni:
il 57% dice che le promozioni devono essere fatte su prodotti di qualità (dove probabilmente il prodotto è di marca dell’IDM),
il 47,1% sceglie la propria insegna perché ha sconti più elevati di altri negozi,
il 42% perché gli sconti sono sulle marche più importanti (IDM: brand delle industrie nazionali e internazionali),
il 42% indica le promozioni dove è possibile scegliere i prodotti (meccanica Coop in genere sulle MDD, le marche del ditributore),
sulla domanda dei reparti i rispondenti indicano al primo posto la macelleria, poi l’ortofrutta e successivamente la salumeria-gastronomia,
subito dopo indicano le MDD, le marche del distributore.
Prima conclusione: i clienti chiedono le promozioni sui brand noti dell’IDM e sui prodotti freschi e freschissimi.
Domanda: perché i volantini sono strapieni di scatolame? Non sarebbe meglio mettere in evidenza subito i freschissimi in promozione e lasciare gli altri prodotti sotto traccia?