Cristini-UniParma: dimininuisce il gap PL-IDM
Gennaio 2014. Guido Cristini, pro-rettore dell’Università di Parma, ha presentato l’annuale ricerca (base 1.650 persone), in collaborazione con IRi a Marca-Bologna.
Questi i principali risultati:
. Lo sviluppo della marca del distributore, che continua ininterrottamente, è a macchia di leopardo: due insegne in particolare trainano la crescita, ma altre hanno risultati negativi. Lo stesso avviene nei canali di vendita (Ipermkt vs supermerkt) e nelle categorie merceologiche. La carta fedeltà rivela che gli acquisti di marca del distributore vengono fatti nella prima insegna, alla quale i clienti sono fedeli, ed è quantitativamente rilevante.
. Diminuisce il gap del percepito del consumatore fra la qualità dei prodotti a marchio del distributore e quelli dell’industria di marca. Questo è dovuto, dice Cristini, all’estensione dell’assortimento, all’introduzione di nuove categorie e di nuovi prodotti, al cambio dei fornitori, al miglioramento della comunicazione e dell’immagine on-pack.
Il futuro
I sentieri di sviluppo della marca del distributore devono indirizzarsi, sottolinea Cristini, verso una migliore comunicazione a 360°, per affascinare e emozionare con nuove strategie il consumatore.
È lo stesso percorso che fa ogni marca che si rispetti.
Bisogna però porsi una domanda, dice Cristini commentando i dati del 2013: la marca del distributore non riesce più a intercettare i consumatori che abbandonano i canali della GD per il discount. Che fare?