Tramite il supporto di Keplerus, società specializzata nel controllo di gestione in ambito retail, presentiamo i dati di margine casse e differenze inventariali inerenti un campione di supermercati.
Abbiamo introdotto la nostra partnership con Keplerus, società specializzata nel controllo di gestione in ambito retail, con un articolo dedicato al tema, uscito la scorsa settimana.
Come scrivevamo allora, l’obiettivo è quello di fornire una panoramica completa sui margini in particolar modo e, più in generale, sui KPI di circa 120 negozi campione. Si tratta di punti vendita affiliati, appartenenti in larga parte a cluster dimensionali medio/piccoli e localizzati in modo preponderante nel Centro/Sud Italia.

È nostra volontà ampliare questa lista campione per costruire un database utile agli imprenditori che ci leggono al fine di ottenere un valido benchmark con le performance del mercato.
Se i dati sulle vendite, infatti, sono largamente disponibili, quelli sui margini o sulle differenze inventariali, tra gli altri, sono decisamente meno facili da reperire.
Come facevamo presente nel precedente articolo su Keplerus, il margine alle casse è calcolato con la formula [(PV-PA)/PV]*100 dove PV e PA sono, rispettivamente, prezzo di vendita al pubblico e prezzo di acquisto. In questi dati non vengono poi calcolati eventuali premi riconosciuti dai Cedi alle reti di punti vendita.
I dati del IV trimestre 2024 vs IV trimestre 2023

Nel IV trimestre 2024, se confrontato con lo stesso periodo del 2023, notiamo dei trend molto chiari. Il margine a valore è cresciuto complessivamente del 13.7%. In termini di incidenza sulle vendite nette, inoltre, è passato dal 23.18% al 25.72%.
Per interpretare correttamente la tabella, lo ricordiamo, bisogna tenere a mente che la colonna “Delta Ac/Ap” presenta la variazione del margine a valore (IV trimestre 2024 vs stesso periodo 2023).
Le crescite a valore maggiori le vediamo sul freddo, che passa dal 25.41% al 26.24% e sullo scatolame il quale, dal 16.50% del 2023 arriva, nel 2024, al 20.23%.
Anche il fresco a libero servizio ottiene buoni risultati. Qui il margine a valore aumenta de 17.7%. In questo caso, il margine casse è passato dal 18.93% al 22.04%, un incremento di 3.1 punti percentuali.
Il fresco a peso variabile (banco salumi, formaggi e gastronomia), invece, vede un incremento di margine casse più contenuto, pari a 0.43 punti percentuali.

Per quanto riguarda le differenze inventariali, espresse come percentuale delle vendite nette, nel IV trimestre 2024 hanno pesato per il 2.66%, dato in miglioramento rispetto al 3.04% del medesimo periodo 2023.
Un miglioramento significativo lo vediamo, ad esempio, nel fresco a peso variabile che presenta un dato 2024 pari al 6.08% e sulle carni. L’ortofrutta, d’altro canto, peggiora, esattamente come accade per il pesce.
La riduzione dell’incidenza sul venduto complessiva delle differenze inventariali è confortante. Sarà interessante comprendere l’evoluzione del dato nel 2025. Per tale motivo, con il supporto di Keplerus, continueremo a monitorare le performance dei pdv analizzati.
Più avanti, oltre ai dati relativi a margine e differenze inventariali, esploreremo altri numeri riguardanti la gestione dei supermercati, inquadrandoli all’interno del corretto schema interpretativo.