Daveri UniParma: rating di filiera è collaborazione

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Daveri UniParma: rating di filiera è collaborazione

Luglio 2013. E se questa fase economica fosse l’occasione per sviluppare nuovi modelli di business fra le imprese? Esistono forme di cooperazione fra produttori e distributori, fa piccole e medie imprese che in un periodo caratterizzato dall’incertezza possono avere un impatto positivo in termini economici
Il professor Francesco Daveri dell’Università di Parma, in occasione de Linkontro 2013 organizzato da Nielsen ha parlato del rating di filiera, attraverso il quale una grande impresa che lavora con un piccola azienda, un fornitore, per esempio, ne conosce l’affidabilità e può diventarne il garante nei confronti delle banche; ne è un esempio quello sviluppato da Banca CR Firenze (Intesa Sanpaolo) e Gucci, per favorire l’accesso al credito bancario per le imprese appartenenti alla filiera del prodotto finito pelletteria della società Fiorentina.
Qualcun altro si sta muovendo in questa direzione, è un modo per superare i problemi creati della stretta del credito (credit crunch).
Non è il caso di seguire la strada della collaborazione per dare vita a iniziative che diano un beneficio reciproco? Questa è una fase dell’economia di cui è difficile prevedere la durata. Stare alla finestra, a difendere quello che c’è, aspettando che tutto passi non è una strada vincente
Quando i dati della Banca d’Italia e dell’Istat evidenziano volumi di credito bancario ai minimi (-6% alla fine del 2012 valori) e condizioni di credito restrittive, altre sono le risorse che possono essere messe in campo.
Perché non riflettere sulla possibilità di sviluppare modelli di business riescano a rendere più sostenibile la filiera dal punto di vista economico e organizzativo.
Per esempio, sviluppando modelli di collaborazione che puntano a valorizzando il patrimonio e le competenze dei partner; si può così scegliere di lavorare con imprenditori specializzati che hanno prodotti eccellenti, ma che per crescere hanno bisogno di partner che li supportino professionalmente ed economicamente.
Si pensi al progetto sviluppato da Finiper per il settore vitivinicolo; qui una trentina di produttori di vini distribuiti sul territorio italiano trovano collaborazione per il controllo delle forniture e il miglioramento dei processi, l’organizzazione della produzione, il controllo qualitativo, la formazione.
E poi c’è un prezzo pagato al fornitore che vuole essere remunerativo per il produttore e sostenibile per il consumatore.
Per stare sul mercato la condivisione delle risorse diventa un valore aggiunto, perché distribuisce i costi e consente di concentrarsi sugli aspetti che producono reddito.

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