Daylesford: market-to go-restaurant e non food
Giugno 2014. Daylesford è un’importante azienda agricola britannica che sta interpretando in modo attuale la sua mission, con quattro passaggi:
. rafforzando e qualificando la produzione,
. aprendo alcuni pdv e corner,
. combinando market, ready to go e ristorante,
. introducendo il non food.
La location
Notting Hill a Londra è uno dei quartieri più di status, soprattutto per i giovani. Intorno alla collina e verso il centro le abitazioni e i negozi più esclusivi, sotto e a ovest la fiera popolare di Portobello. Ma sembrano due mondi che neppure si sfiorino da talmente sono lontani per censo e reddito.
La mission del brand
“Dalle nostre fattorie alla forchetta”: una promessa esplicita, diretta, più volte declinata nel locale.
Il format
Con una forzatura potremmo dire che Daylesford assomiglia e non poco al nostro Eataly. Manca solo la parte della didattica (e non è poco) e poi la sovrapposizione sarebbe per perfetta.
La location è divisa in due parti distinte. Nel primo spazio il market con l’ortofrutta, i freschi e i piatti ready to go (dal breakfast, al lunch, al dinner). Nella seconda i banchi a servizio che servono sia per implementare i banchi del fresco nel primo spazio, sia la cucina del ristorante, tutti ubicati sul perimetro, al centro i tavoli per mangiare. Nel terzo spazio, a lato del secondo, lo sviluppo recente verso il non food.
Il market è l’anima più tradizionale di questo impianto, con i suoi bravi prodotti di stagione, l’uso di cassette di legno, i sacchetti di carta anzichè di plastica. L’insieme è molto colorato con un’ambientazione spontanea guidata dai colori stagionali. Sui lati i freschi e i freschissimi, in un apposito banco i piatti pronti. Molti prodotti si possono assaggiare o chiedere l’assaggio, il personale se lo aspetta, fa parte della mission.
Il ristorante è sufficientemente farinettiano: banchi a servizio sul perimetro, dove sono ubicate anche le aree di servizio e lo stock. Al centro diversi tavoli del ristorante a servizio. Il menu ha diversi piatti della tradizione ma appare orientato alla cucina internazionale e soprattutto mediterranea.
C’è anche la pizzeria con forno a legna.
Prezzi adeguati alla location.
Il non food è uno spazio forse un po’ troppo di ripiego, molti clienti ci passano per andare alla toilette. È uno spazio di nuova costruzione, forse un po’ laccato o forse troppo british, alcuni prodotti sono complementari altri decisamente fuori dal core business. Ma è comunque un esperimento di integrazione interessante.
L’atmosfera
A metà strada fra un mercato di buon livello e un bistrot sofisticato, rimane un locale segnaletico perché sa interpretare bene gli umori di Notting Hill e dei suoi frequentatori. Nonostante la presenza di diversi locali intorno alla piazza basta fermarsi una mezz’ora e bere un aperitivo all’esterno per capire senza dubbi dove fermano le auto di una certa cilindrata e dove si indirizzano i suoi proprietari. Colori, attrezzature, visual, materiali impiegati, significanze, quel dog parking all’entrata hanno un preciso significato.
Punti di forza
Location, Format, Mission rispettata, Posizionamento, Toilette al momento della visita perfette nonostante l’orario di punta
Punti di debolezza
Non food con diverse referenze un po’ eccentriche, Ergonomia a volte fastidiosa
La sostenibilità di Daylesford, Londra
Impatto ambientale 3
Solidarietà 3
Legami con il territorio 5
Naturalità 5
Organic-bio 5
Artigianalità 5