Gennaio 2019. Devo dire che nonostante passi molte volte di fronte a questo negozio di De Nigris in corso Magenta 1 a Milano, una strada dello shopping selezionato (pasticceria Marchesi, Bardelli uomo, il coltellinaio Lorenzi, ma anche quell’incredibile chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Luini e altro) ho sempre snobbato o forse mi ha sempre intimorito il monomarca di De Nigris. Ogni tanto sbirciavo a negozio chiuso e mi domandavo il perché di quella location. Forse ero prevenuto perché era un negozio di un produttore…
Poi una mattina mi sono deciso e sono entrato e mi sono dovuto ricredere su tutta la linea perché è si un negozio monomarca del produttore ma è anche un ottimo sistema di marketing e di informazione per far capire a tutta la retail community come si fa a fare trading up di una marca conosciuta da amatori e soprattutto come si fa a fare trading up di prodotto.
Sintetizzando possiamo dire che questo De Nigris sia un percorso didattico, di elevazione di quello che in Italia si chiama savoir fair, artigianato si ma fino a un certo punto, industria si ma fino a un certo punto e quindi retail si ma fino a un certo punto, perché questo negozio è tutto questo: un piccolo gioiello da non confondersi con una gioielleria, un punto di passaggio per turisti e amanti del food ma anche un punto di osservazione di cosa vuol dire particolare-particolari nel retail.
Visto che le parole sono importanti riassumiamo il significato, secondo RetailWatch, di questo flagship:
. Sistema di celebrazione della Marca, del logo e del packaging
. Informazione di prodotto e racconto della filiera,
. Esperienza visiva e degustativa
. Esperienza di stile.
Dell’accordo con Unilever/Calvè abbiamo scritto e aspettiamo di vedere il prodotto e il caricamento sulle shelf dei supermercati, spazio aceti.