Dolif: il nuovo low cost di Massa per il NF

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Dolif: il nuovo low cost di Massa per il NF
 
Novembre 2014. DOLIF è uno dei numerosi esempi con cui gli investimenti cinesi si fanno largo sul mercato italiano.

La distribuzione del settore non alimentare ha allettato l’intraprendenza e la strategie finanziarie di un giovane cinese di nome LIN ZHILONG, cui fa capo la DOLIF srl (con sede a Lucca). Essa ha rilevato quattro negozi appartenuti alla STEFAN srl, ammessa in liquidazione alla procedura di amministrazione straordinaria.

Si tratta dei punti di vendita situati a Lucca, Gallicano (LU), Montevarchi (AR) e Massa.

Giovedì 13 Novembre 2014 è stato inaugurato il negozio di Massa.

In realtà è un semplice cambio di gestione: gli assortimenti sono rimasti identici, basati su prodotti per la casa (tra cui detergenza e decorazioni), igiene personale, abbigliamento maschile e femminile, accessori, calzature.

Sono cambiate forme e colori, ma la sostanza rimane pressoché uguale al passato: i cittadini che un tempo riconoscevano l’insegna STEFAN, adesso hanno di fronte DOLIF.

La proposta commerciale è interamente “low cost”.

Strutturato su due piani, il primo dei quali interamente dedicato al vestiario femminile ed ai relativi accessori, il negozio dispone di quattro postazioni cassa e si trova nelle immediate vicinanze di un supermercato CONAD (ne è condivisibile persino il parcheggio).

La store loyalty verso CONAD, in verità, può già rivelarsi prezioso serbatoio di clientela e questo non è un aspetto da sottovalutare.

Come in passato, il consumatore trova lo stesso assortimento, salvo qualche integrazione, lo stesso significativo orientamento al prezzo basso in ogni momento dell’anno, la medesima disposizione delle categorie sugli spazi, la possibilità suggerita implicitamente di sperimentare una complementarietà di spesa delle merceologie alimentari, attraverso CONAD.

Visto che le sorti di un negozio dipendono dal grado di soddisfazione della clientela ed essa si misura fondamentalmente con il tipo di merce offerta, con la capacità di proporla a prezzi competitivi, con l’innovazione di servizio, con la comoda accessibilità (strutturale interna e urbanistica), sorge spontaneo chiedersi cosa possa caratterizzare un’attesa di successo (quello di DOLIF) al cospetto di un insuccesso commerciale certificato (quello incassato da STEFAN, mediante la cessione).

La stessa merce di prima, configurata all’interno di parametri di prezzo bassi  e la stessa “location” (nessuna variazione strutturale), senza alcuna integrazione di servizio (peraltro nessun particolare programma di fidelizzazione), si combinano stavolta sotto una diversa mentalità organizzativa: quella cinese.

In parole povere si tratta dello stesso corpo diretto da un cervello differente, il tempo ed i clienti confermeranno quale dei due stili di gestione, cinese o italiano, si rivelerà più efficace a mantenere prospera questa tipologia di business.

Nel frattempo, nonostante giovedì 13 Novembre abbia avuto luogo l’apertura ufficiale, il negozio si presenta mutilato di alcune corsie, occluse da barriere di circostanza su cui è scritto in semplici fogli, con il rosso: “ZONA INTERDETTA ALL PUBBLICO IN ATTESA DI AUTORIZZAZIONE DA PARTE DEL COMUNE DI MASSA” e con il nero: “CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO MOMENTANEO PER MOTIVI TECNICI”.

Una simile evidenza scuote la sensazione che giuste ed oneste esigenze sociali ed occupazionali della comunità, ereditate dalla passata gestione, abbiano indotto l’apertura frettolosa; autorizzazioni parziali ovviamente inficiano sia risultati commerciali che aspetti di forma generale.

Generosa fiducia sulla buona fede di tutte le parti in causa allontana invece la tentazione di ritenere che vi siano, alla base, fattori riconducibili a lungaggini burocratiche o ad ansiose sollecitazioni imprenditoriali, mosse spesso da quelle miopi aspettative di profitto che minimizzano finanche il ruolo della sicurezza.

 

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