Drive: dalla macchina alla strada della vita

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Drive: dalla macchina alla strada della vita

Autore: Giulio Rubinelli per la scheda del film Luigi Rubinelli per gli abbinamenti food

Sabato 18 maggio
Sky Cinema Cult
Ore 21.00

DRIVE (2011, USA)
di Nicolas Winding Refn
dal romanzo di James Sallis

Se qualcuno temeva che non ci potesse essere un erede al trono del pulp tarantiniano,  grazie a Winding Refn può dormire sonni tranquilli.
Nel 2008 firma ‘Bronson’, un piccolo capolavoro biografico con un eccezionale Tom Hardy protagonista.
Il 2011 invece è l’anno di ‘Drive’.
Si compie il rodaggio del regista danese ormai maturo per lanciare la sua proposta e questo film ne è il manifesto.

Trionfo del carrello lento, delle figure patinate e della fotografia glam (quasi una pubblicità), unita alla colonna sonora rigorosamente  elettronica minimal e a un interpretazione  che merita l’Oscar per il giovane protagonista  Ryan Gosling, nuova scoperta di Hollywood.
A completare il quadro, il co-protagonista  è Bryan Cranston, attore di spessore che ha avuto ampio spazio, nelle 54 puntate della serie made in USA Breaking Bad, per dimostrarlo.

La fotografia di Newton Thomas Sigel lascia il segno e non possiamo astenerci dal ricordare  che il maestro delle luci americano arriva dalle collaborazioni a Platoon e Wall Street e al successo di Confessioni di una mente pericolosa.

Le inclinazioni  al sangue di Refn ci erano già note dalla trilogia di Pusher e dal precedente Valhalla Rising (2009). Ciò tuttavia non l’ha trattenuto dal lanciarsi in una ricerca totalmente nuova, che sembra non riconoscere il regista degli anni ’90 e del 2010, in questa pellicola  che incrocia thriller, drammatico e noir in un esplosione di emozioni e di ralenti da pelle d’oca.

Stunt e meccanico di giorno, la notte guida i malviventi fuori dalle traiettorie della polizia durante i loro colpi. Glaciale e impassibile incontra l’amore nella sua vicina di casa e del suo piccolo figlio dei quali si prenderà cura dopo la morte del padre e marito. Questi tuttavia si è lasciato alle spalle una scia di rancori nella malavita californiana che toccherà al nostro eroe-pilota risolvere.

La trama appare semplice e la povertà di dialoghi possono trarre in inganno nei primi minuti di film, poiché mascherano in realtà il metronomo che scandisce le azioni del protagonista,  sottolineate  solo dalla colonna sonora originale di Cliff Martinez, fidato collaboratore  di Soderbergh.

Fiera di nomination per Drive nel 2011 tra Oscar, Golden Globe  e BAFTA e che riesce ad aggiudicarsi  ‘solo’ il Premio alla Miglior Regia a Cannes.

Una riflessione sulle proposte tarantiniane  nell’affrontare il tema della violenza, con la forte volontà di farle scontrare con la necessità di amore da parte di tutti i personaggi.

Il pilota guida per gli altri, viene pagato per farlo e loro, come clienti, si devono fidare di lui. Presto guiderà per la prima volta solo per se stesso, a bordo porterà le uniche persone che ama, sperando di traghettarle verso un disperato e incerto cambio di rotta nelle loro vite.

Ringraziamo inoltre il regista Refn per i titoli di testa e di coda che, già da soli, ci danno una speranza per un seguito di successi nelle opere a venire (a partire dall’imminente  presentazione a Cannes di Only God Forgives, nelle sale italiane dal 30 maggio).

GENERE: Thriller, drammatco, noir

VELOCITà: Le inquadrature sono lente, la sceneggiatura è di una velocità folle. È questo contrasto il marchio di fabbrica di Refn.

TEMPERATURA: Glaciale. La assecondiamo volentieri seguendo le linee espressive di Gosling che ci accompagnano in una dimensione di attesa e rincorse nel tempo.

QUALITà: Alta sotto ogni punto di vista, da quello tecnico all’artistico. Mai classificabile come un blockbuster è una chiara proposta per un nuovo modo di trattare il thriller e il noir.

DA VEDERE CON: Attenzione alla presenza dei più piccoli. Tratta esplicitamente la violenza in maniera diretta e cruenta.

(ndr.: STANDING OVATION per la scena dell’ascensore!)

GLI ABBINAMENTI FOOD

Vino: Barbera del Monferrato Superiore Cantico della Crosia 2009 Vicara, Rosignano Monferrato. Un assemblaggio particolare, degno di questo film, veloce  e lento contemporaneamente, ma lo abbiamo scelto non troppo pesante e strutturato.

Formaggio: facciamo uno strappo per introdurre la Raspadura, grana padano a pasta dura e cotta, vicino a quello che un tempo era il Granone Lodigiano: sapore fragrante, delicato, da mangiare con le dita, ma non in modo nervoso, va gustato fino in fondo. Farselo preparare, se ci riuscite, al momento.

Cioccolato: Domori Criolo Porcelana. Note di pane, burro e marmellata per una rotondità esaltante.

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