Gennaio 2020. In un precedente articolo abbiamo accolto con favore che a Marca Bologna, ADM, l’Associazione della distribuzione leggi qui con il suo presidente Giorgio Santambrogio e con l’aiuto di Ambrosetti, voglia diventare un punto di riferimento per tutta la Nazione in tema di sostenibilità.
Proviamo però, perché avvenga un simile disegno, ad immaginare un’evoluzione di questo tipo della GDo e del retail:
. tutto, ma proprio tutto, il retail aderisce ai Friday for Future, come auspicato dal professor Enrico Giovannini, presidente dell’AsviS, in modo che si saldi il retail, la Gdo con la società civile, i consumatori,
. Che nella GDO e quindi in ADM, entrino almeno all’inizio nelle statistiche, anche i discount, magari dopo che Eurospin ha abiurato le doppie ste al ribasso.
Perché? È abbastanza semplice: le MDD, le marche del distributore, valgono oggi 10,8 mld al netto dei discount, appunto. Ma Conad esprime 4 mld di vendite, Coop 3 mld, 0,9 ml li fa Selex e Esselunga 0,8 mld. Tutti gli altri gruppi fanno circa 2 mld. È un po’ poco per guidare il cambiamento e la nuova sensibilità ambientale che il retail e ADM vogliono darsi. Ma ai 10,8 mld mancano i 21 mld di MDD che fanno i discount. Insieme, cioè GDO più discount, assommerebbero poco meno di 22 mld, una cifra considerevole. I miliardi di vendite sono espressione ovviamente dei punti di vendita e quindi di una moltitudine di mq che possono diventare realmente una piattaforma di comunicazione per coinvolgere gran parte dei consumatori italiani. Il tutto per far muro contro il degrado ambientale che le ricerche indicano in cima alle preoccupazioni degli italiani. O quasi in cima.
Ovviamente questa è una provocazione. Ma non troppo. Le statistiche ne sarebbero felici, come gli stessi consumatori. Che capirebbero ancor meglio il significato del Friday for future e, forse, in prospettiva avremmo una Corporate social responsibilty migliore che nel passato. L’ambiente ringrazia, ringrazierebbe. La sostenibilità pure.